Nasce «Alleanza sociale», ma è giallo su Storace
E hanno pronto un nuovo nome. Sono i componenti del correntone interno ad An che ha compiuto ieri i primi passi grazie alla fusione di Destra Sociale e Nuova Alleanza: si chiamerà, probabilmente, «Alleanza Sociale». O forse, Nuova Italia. Per la prima volta, infatti, i leader delle due correnti hanno firmato assieme un documento, praticamente alternativo a quello di Destra Protagonista di Gasparri e La Russa. Per Destra Sociale hanno firmato Gianni Alemanno (che è anche il primo nella lista), Pasquale Viespoli, Carmelo Briguglio. Non compare il nome di Francesco Storace, il presidente del Lazio. Il quale, telefonicamente, afferma: «Ho firmato, ho firmato, c'è anche la mia firma». Ma alla segreteria di Alemanno replicano: «No, la sua firma non risulta». Al gran completo Nuova Alleanza: Altero Matteoli, Adolfo Urso, Nino Sospiri, Domenico Nania, Gustavo Selva, Carmelo Briguglio, Enzo Raisi, Adriana Poli Bortone, Giovanni Collino, Riccardo Migliori. Nella mozione si chiede di riconvocare la direzione nazionale del partito per settembre. Si chiede anche che la prossima riunione sia aperta ai gruppi parlamentari per una sessione straordinaria di due giorni. Il testo non viene votato perché sostanzialmente accettato da Fini nella replica. Ma anche perché il leader non vuole mettere ai voti la mozione di Destra Sociale-Nuova Alleanza anche perché altrimenti dovrebbe chiedere anche il gradimento a quella di Destra Protagonista che esprime soddisfazione per la nomina di La Russa. E si sancirebbbe la divisione. Ma dalla corrente di maggioranza relativa rispondono seccamente: «Loro al 58%? Macchè, sono sotto il 50% in direzione nazionale. E sono sotto nel gruppo alla Camera: noi possiamo contare su 45 deputati, loro al massimo 38». Ma il gruppo a Montecitorio è composto da 99 parlamentari, quidni bisognerà capire (se i numeri di Destra Protagonista sono buoni) cosa faranno gli altri 16 non schierati. Saranno loro a decidere chi sarà il prossimo capogruppo. F. D. O.