+ 6,2% NEL 2002, «QUASI» COME PREVISTO
180miliardi) rispetto all'anno precedente, restando però sostanzialmente in linea con le previsioni che sono state sforate solo dello 0,9%. È quanto emerge dalla bozza del bilancio consuntivo 2002 dell'istituto che oggi dovrebbe arrivare sul tavolo del commissario straordinario Gian Paolo Sassi per poi approdare nelle prossime settimane all'esame del Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza). Dalla bozza di bilancio emerge che per il complesso delle prestazioni istituzionali (rate di pensione, trattamenti di famiglia, prestazioni temporanee, altre prestazioni) l'Inps nel 2002 ha speso 152 miliardi e 699 milioni, il 6,5% in più rispetto al 2001 e l'1,3% in più (un miliardo e 996 milioni) rispetto alle previsioni. Rispetto alle previsioni, il maggiore esborso di un miliardo e 996 milioni di euro per il pagamento delle prestazioni istituzionali - si legge nella bozza del consuntivo - risente sia di una maggiore spesa sul fronte pensionistico (+1 miliardo e 180 milioni) sia di maggiori oneri per prestazioni temporanee ed altre prestazioni (indennità disoccupazione, cassa integrazione, assegni familiari, assegni di maternità) pari a 816 milioni di euro (+4,3%). L'incremento della spesa per rate di pensione - spiegano i tecnici dell'Inps - è stato principalmente determinato dall'aumento del numero delle pensioni vigenti (dovuto anche all'incremento del numero delle pensioni di commercianti e artigiani) e da quello dell'importo medio dei trattamenti (cui ha contribuito anche l'aumento a 516 euro mensili di buona parte delle pensioni minime, decisa dal Governo nell'ultima Finanziaria).