Subito alla prova Ignazio media
E porta la firma del ministro dell'Ambiente e coordinatore toscano di Alleanza nazionale, Altero Matteoli, che si dice soddisfatto per la nomina di Ignazio La Russa a coordinatore del partito. «Fini ha fatto una scelta dettata anche dall'esperienza. La Russa fà politica da sempre ed è un uomo che può svolgere questo ruolo». La candidatura di Matteoli a guida del partito «è tramontata - precisa il ministro - quando ho dichiarato di non avere intenzione di lasciare il mio incarico di governo, cosa che deve fare chiunque intenda accettare quello di coordinatore». Ma aggiunge il leader di Nuova Alleanza, corrente interna di An: «Se Fini ha scelto La Russa, viva La Russa. Poi per il capogruppo si vedrà a settembre». Ma a cosa servirà davvero la nomina di un coordinatore del partito di Alleanza nazionale? Se lo domanda il segretario regionale di An dell'Emilia-Romagna, nonché sottosegretario alla Difesa, Filippo Berselli (Nuova Alleanza): «I problemi sono più complessi e non si possono ridurre alla nomina di un coordinatore del quale non so dire se ci fosse davvero necessità». Parla di indicazione positiva anche Marcello Taglialatela, coordinatore campano del partito e anche lui di Nuova Alleanza. Per il resto, tutta Destra protagonista scende al fianco del suo "capo". A cominciare dal co-leader della corrente, il ministro Maurizio Gasparri: «Mi auguro che questo passaggio della vita di An sia caratterizzato dalla volontà sincera di superare la logica delle correnti» e spera quindi che sia questo «lo spirito del rilancio organizzativo» del partito. Quella di La Russa a coordinatore è una scelta «naturale e, al tempo stesso, la migliore», afferma il vicecapogruppo alla Camera Italo Bocchino, anche lui di Destra Protagonista. Della stessa corrente è il viceministro ai Lavori Pubblici, Ugo Martinat, che dice: «È la persona giusta al posto giusto». Infine arriva l'ok anche di un finiano doc, il portavoce del partito Mario Landolfi: «Non credo che ci saranno attriti per la nomina del nuovo coordinatore. Del metodo non ne abbiamo parlato, ma credo che il percorso più logico e lineare sarà quello di una sorta di "gradimento" da parte della Direzione sulla proposta che sarà avanzata dal presidente del partito». «Del resto - aggiunge Landolfi - sul nome non vi sono problemi: la scelta è caduta su Ignazio La Russa». Resiste invece il fronte degli scontenti: «È davvero triste assistere alla decadenza di un partito: con tutti i problemi politici veri che abbiamo, la direzione torna a riunirsi per la nomina di un coordinatore che altro non è che un regolamento di conti interno al partito, fra le correnti», commenta Publio Fiori. F. D. O.