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Casini: il Parlamento non può far consulenze sulle leggi approvate

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Lo ha sottolineato il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, sulla possibilità che siano le Camere a dover dare una nuova interpretazione autentica sulla legge riguardante le immunità per le alte cariche dello Stato, a seguito dello stop del ministro Castelli alle rogatorie richieste dai pm nelle indagini su Mediaset. In questo senso, Casini ha annunciato di fornire ai capigruppo il solo precedente in materia esistente e che conforta il suo giudizio: una scelta fatta dall'allora presidente della Camera, Sandro Pertini. Casini, nel tradizionale incontro del «Ventaglio» con la stampa parlamentare, ha letto il parere di Pertini, che considera «non possibile» in alcun modo che il Parlamento, dopo aver approvato una legge, ne dia una interpretazione autentica con uno strumento diverso da una eventuale approvazione di una legge successiva. «È evidente la pericolosità e la possibile conflittualità che si potrebbero determinare - ha scritto Pertini, convincendo Casini - se il Parlamento desse indicazioni interpretative alla magistratura sulle leggi dopo la loro approvazione». «E da questo punto di vista - ha sottolineato l'attuale presidente della Camera - non vedo un ruolo diverso delle Camere dopo 50 anni di vita parlamentare». Quanto al merito dello scontro in atto sul ministro Castelli, Casini riconosce che «c'è un dibattito molto serrato fra maggioranza ed opposizione, ma anche dentro la stessa maggioranza», precisando comunque che la riunione prevista per la sera dei capigruppo sulla mozione di sfiducia al ministro «è stata richiesta dai partiti dell'opposizione». Sul merito della questione, naturalmente però, il «presidente della Camera non dà giudizi che toccano ai partiti». Piuttosto, si limita a ricordare come «la giustizia è stato un tema che ha diviso molto fortemente il nostro Parlamento», ricordando i precedento delle legge sul falso in bilancio, le rogatorie ed i così detti «legge Cirami» e «Lodo Maccanico». Tutte leggi sulle quali «la contrapposizione è stata forte» ma «in questo caso - ha detto Casini - la questione mi pare un pochino diversa perché di più il rapporto fra Parlamento e governo» e, dunque, «non è facile orientarsi». Ma non è tutto. Nell'incontro del «Ventaglio» Casini ha sollecitato anche un accordo bipartisan sulla riforma della Costituzione che il governo Berlusconi si è impegnato a realizzare. «Mi auguro prima di ogni cosa che i mutamenti della Costituzione sulle regole del gioco siano scritti insieme - ha dichiarato -. Per farlo ci vuole il clima adatto: adesso fa molto caldo. Ma spero che al ritorno delle prime frescure autunnali sia possibile». «Le riforme fatte insieme - ha sottolineato Casini - sono anche più convenienti» perché «più robuste, solide e durature».

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