Boccassini e Colombo denunciano i loro accusatori
A Brescia interrogato per cinque ore il giudice Ielo, ex del pool milanese, che indagò a Roma
Nel giorno in cui la Procura di Brescia inizia con l'ex sostituto di Mani pulite, Paolo Ielo, il giro degli interrogatori per fare luce sulla gestione del fascicolo 9520, i pm Ilda Boccassini e Gherardo Colombo hanno presentato a loro volta un esposto nei confronti di Vittorio Borrione e Gianfranco Sassi, i firmatari della denuncia del Comitato nazionale per la giustizia che ha portato all'indagine per abuso d'ufficio. «Rivelazione di segreti d'ufficio e calunnia» i reati ipotizzati nell'esposto che è stato depositato dai legali dei due pm milanesi direttamente nelle mani del procuratore capo di Brescia, Giancarlo Tarquini. «Sono accuse che respingiamo. Noi non abbiamo dato notizie a nessuno» è la difesa dell'avvocato Borrione, per nulla sorpreso dall'iniziativa dei magistrati di Milano che segna una nuova svolta nella vicenda. Dei documenti che Boccassini e Colombo avrebbero, secondo le accuse, nascosto si è parlato anche nell'interrogatorio di Paolo Ielo, ascoltato per cinque ore come persona informata dei fatti. Fu lui, all'epoca sostituto a Milano oggi trasferito al Tribunale di Sorveglianza, a condurre nel marzo del 1996 un'inchiesta presso l'ufficio dei gip del Tribunale di Roma per verificare la fondatezza di alcune voci su presunti episodi di corruzione che riguardavano Renato Squillante. In quelle settimane acquisì documenti e sentì alcuni magistrati. I verbali, trasmessi per competenza a Perugia, sono finiti al centro di una delle tante denunce dei legali di Previti secondo i quali le copie non sarebbero state trasmesse dal fascicolo 9520 agli atti dei processi Imi-Sir e Sme perchè favorevoli al parlamentare di Forza Italia. Fatti su cui Ielo si era già trovato a rispondere nel giugno scorso agli ispettori del ministro Castelli. Presto saranno convocati anche i magistrati di Perugia: il pm Dario Razzi e il procuratore aggiunto Silvia Della Monica. La loro audizione era stata decisa prima dell'interrogatorio di Ielo. A Brescia, intanto, prosegue anche l'esame delle carte spedite sabato da Milano. Una risposta sufficiente, per la Procura, alle domande avanzate da Tarquini la cui intenzione è arrivare al verdetto in tempo per la ripresa del processo Sme, fissata per il 3 ottobre. Lo scenario che va delineandosi, però, è più articolato e potrebbe prevedere anche una rinuncia da parte dei pm Boccassini e Colombo a proseguire nel loro lavoro. Il procedimento, infatti, è ormai in dirittura d'arrivo e una rinuncia dei due magistrati toglierebbe ai legali di Previti la possibilità di presentare una nuova istanza di rimessione a Brescia che, pur avendo scarse possibilità di successo, raggiungerebbe il risultato di allungare i tempi sino al 9 gennaio, data in cui il giudice a latere Guido Brambilla dovrà trasferirsi al Tribunale di Sorveglianza provocando la sostituzione del collegio e l'azzeramento degli atti sin qui compiuti. Uno scenario ancora lontano, ma che potrebbe tornare d'attualità qualora l'indagine bresciana proseguisse anche a processo in corso.