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Fassino frena: la sfiducia è il caso estremo

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Resta la richiesta che sia revocata la posizione presa sulle rogatorie dell'inchiesta Mediaset

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Parlando con i giornalisti prima del suo intervento alla Festa Nazionale dell'Unità delle Donne ieri a Napoli, Fassino ha detto: «C'è una sola cosa da fare. Castelli deve tornare indietro e revocare le posizioni che ha preso. Se no se ne deve andare, non mi pare che ci siano tante altre strade». Alla domanda di un giornalista sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, annunciata dall'Ulivo Fassino ha replicato: «Abbiamo annunciato la mozione. Ma naturalmente è uno strumento estremo con il quale vogliamo spingere il ministro Castelli a cambiare atteggiamento. Se non lo cambierà è chiaro che la mozione di sfiducia sarà discussa e votata, e ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità». «Quello che non è accettabile - ha concluso il segretario dei Ds - e che il ministro della Giustizia interpreti a suo piacimento le leggi in modo difforme da come il Parlamento le ha fatte, ed è intollerabile che il ministro della giustizia blocchi la giustizia». La conferenza dei capigruppo di palazzo Madama per decidere la data, entro la settimana, nella quale l'assemblea discuterà e voterà sulla mozione di sfiducia dell'Ulivo nei confronti del ministro della Giustizia Roberto Castelli è stata convocata per oggi dal presidente del Senato Marcello Pera. Resta da vedere come si svilupperà la situazione su questo argomento, data la fase di ricompattazione all'interno della Casa delle libertà.

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