LO SCONTRO NELLA DESTRA PER I VERTICI DEL PARTITO
Una nomina che si è ancora allontanata dopo un incontro ieri tra Fini, Alemanno e Storace. All'interno del partito di via della Scrofa è oramai scontro aperto tra due blocchi in campo. Da un lato, Destra Protagonista, la corrente maggioritaria guidata da Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa; dall'altra l'asse tra Destra sociale di Gianni Alemanno e Francesco Storace e Nuova Alleanza di Altero Matteoli e Adolfo Urso. Lo scontro è nato dalla decisione di Fini di nominare il capogruppo alla Camera La Russa coordinatore del partito, incarico che Destra sociale ha chiesto di ripristinare. Lo stesso leader di Destra Protagonista si è dichiarato disponibile a fare il coordinatore del partito, ma non a lasciare l'incarico di presidente dei deputati. Di qui lo scontro che si trascina da oltre un mese. Destra sociale e Nuova alleanza insistono sull'incompatibilità: chi coordina l'attività a via della Scrofa non può fare altro. A questo punto il viceministro Urso e i ministri Alemanno e Gasparri si sono dichiarati pronti a lasciare il governo se chiamati al ruolo di numero due al partito. Ma La Russa ha replicato sostenendo che non avrebbe lasciato la guida dei deputati dichiarandosi invece disponibile a dare più spazio a due vicecapigruppo (Bocchino, di Destra protagonista, e Briguglio di Destra sociale). Per tutta risposta il ministro delle Politiche Agricole avrebbe caldeggiato la nomina del viceministro al Commercio estero a coordinatore, lasciando l'attuale capogruppo dov'è. Fini, alle strette, avrebbe proposto una soluzione: coordinatore subito (ha convocato la direzione nazionale del partito per martedì prossimo) e scelta del capogruppo a settembre-ottobre. La telenovela si è arricchita di una nuova puntata ieri quando il vicepremier ha incontrato i leader di Destra sociale. Alemano e Storace avrebbero chiesto la contestualità nella nomina del coordinatore e del capogruppo. E quindi si sarebbero dichiarati pronti a lasciare strada libera per La Russa alla guida del partito, ma avrebbero chiesto esplicitamente di avere un loro esponente alla guida del gruppo alla Camera. Il candidato prescelto dei «sociali» è il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli, molto stimato da Fini, altrimenti «si manifesteranno segnali di dissenso». Ma il presidente della destra avrebbe di nuovo ribadito che di contestualità al momento non se ne parla e che la sua indicazione è sempre quella: coordinatore subito e il capogruppo poi. C'è anche un secondo particolare: la prima è una nomina diretta di Fini, la seconda avviene per elezione dei deputati (e Viespoli al momento non avrebbe i voti). Nel bailamme, La Russa è tornato di nuovo a Palazzo Chigi. Destra protagonista è infuriata e si prepara a dare battaglia. F. D. O.