di ELVIO SARROCCO A SETTEMBRE il governo conta di presentare il testo unico delle riforme ...
Entro febbraio, invece, conta di approvare la riforma della legge elettorale europea che verrebbe così applicata nelle elezioni fissate per il mese di giugno. Con una importante novità. La riforma, che stando alle indiscrezioni prevederebbe liste bloccate, una soglia di sbarramento e l'incompatibilità tra parlamento nazionale ed europeo, faciliterebbe la presentazione di una lista unica da parte di ogni schieramento. Berlusconi è d'accordo e la stessa proposta è stata fatta nei giorni scorsi dai Ds. Ci sarebbero le premesse quindi per un varo della legge a larghissima maggioranza. Già ci sono stati i primi contatti tra Cdl e Ulivo e gli esponenti del Centrosinistra si sono detti pronti a discutere. Ma i partiti piccoli sono diffidenti. Nella Casa delle libertà è l'Udc a frenare perchè teme che la riforma favorisca Forza Italia ed i grandi partiti. Anche la Lega è cauta. Per Calderoni la riforma elettorale dovrà essere fatta ma dopo le altre, «altrimenti sarebbe come fare il tetto prima di fare la casa». Il portavoce di Forza Italia, Sandro Biondi, ha intanto avvertito: se alle prossime elezioni europee l'Ulivo si presenterà unito con un'unica lista, la stessa decisione dovrebbe essere presa dal centrodestra. L'incarico di occuparsi delle riforme del governo è stato affidato a due distinti comitati di saggi della Cdl. Il primo (formato da Andrea Pastore di Forza Italia, Domenico Nania di An, Francesco D'Onofrio dell'Udc e Roberto Calderoni della Lega) nella seconda metà di agosto si riunirà in una località «segreta» delle Alpi, lontano dalla calura estiva, per mettere a punto la bozza delle riforme che riguarderanno la forma di governo, la devolution, il Senato federale, la Corte Costituzionale e la riforma del Titolo quinto della Costituzione. Il secondo (composto dal ministro Enrico La Loggia, Renato Schifani di Forza Italia, il leghista Calderoni, D'Onofrio dell'Udc e Riccardo Migliori di An) si occuperà esclusivamente della riforma elettorale. In una riunione tenuta martedì sera con Berlusconi è stato deciso di bruciare i tempi e di approvare in tempi rapidi le riforme istituzionali sul tappeto. Nel ritiro sulle Alpi entro la fine di agosto quindi la Cdl metterà nero su bianco le sue proposte che poi il governo farà confluire in un testo unico da presentare al Parlamento già in ottobre. Il varo delle riforme dovrebbe avvenire nell'arco di 12-18 mesi, tenendo anche conto che trattandosi di un disegno di legge costituzionale dovrà essere esaminato due volte dalla stessa Camera con un intervallo minimo di tre mesi da ciascuna approvazione.