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Fini smentisce la sua uscita dal governo. «Da noi pieno sostegno»

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Il vicepremier: se superiamo il semestre, procederemo sino al 2006 «Andiamo avanti tutti insieme»

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Dopo la verifica sono ottimista». Per il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, «bisogna prendere atto che ci sono responsabilità maggiori. Sono convinto che tutta An si impegnerà per rilanciare il governo Berlusconi. Sarà un impegno molto forte. Chi ha votato noi ha votato una coalizione». Fini non si aspetta quindi nessuna opposizione all'interno di Alleanza nazionale al suo permanere alla vice presidenza del Consiglio, quando martedì prossimo ci sarà la direzione del partito. «Sono sereno, non ci sarà alcuna fibrillazione o polemica» ha assicurato Fini, che ha voluto così far piazza pulita di tutte le voci e le illazioni che sono circolate in queste ultime settimane ed anche smentire categoricamente un suo eventuale abbandono del governo. «Per 15 giorni - ha detto il vicepresidente del Consiglio - ci siamo confrontati, anche in modo aspro, ma oggi sono ottimista: quello che doveva essere chiarito è stato chiarito, tutti hanno capito che è necessario agire nella collegialità. Ci siamo misurati perché abbiamo avuto l'impressione di uno squilibrio tra il consenso elettorale della Lega e le pretese dei questo partito di dettare tempi, contenuti e modalità di attuazione del programma di governo». «Berlusconi ha capito benissimo - ha proseguito Fini - che collegialità ed equilibrio devono essere garantiti alla coalizione». «È impossibile che ci sia un solo uomo al comando - ha proseguito Fini - e il Dpef ha dato atto della collegialità, riconoscendo che è un valore che deve essere garantito alla coalizione». «In questo momento politico - ha aggiunto Fini - il ruolo del mio partito e della mia persona è di garantire il massimo sostegno al governo di centrodestra». Per il vicepresidente del Consiglio «se superiamo questo semestre, il più importante per il governo Berlusconi, arriviamo alla fine della legislatura». A suo avviso, «che la maggioranza vada in crisi è l'aspettativa forsennata delle sinistre». «Noi discutiamo, anche aspramente perché non ci appartiene la logica della caserma, con tutto il rispetto naturalmente per le caserme - ha concluso -. Nella Cdl si discute molto, anche perché nessuno dà ordini».

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