Storace: «Fini torni a guidare An»
Spunta un correntone nella destra, i «sociali» e i «liberal» sempre più vicini
Il ministro delle Comunicazioni e leader di Destra protagonista (componente interna di An), Maurizio Gasparri, boccia senza mezzi termini la proposta di Destra sociale (altra corrente) di Gianni Alemanno e Francesco Storace che chiedono al vicepremier di tornare a via della Scrofa. «Ci sono proposte assurde in giro, sembrano provocazioni», avverte Gasparri. Ministro, che cosa la stupisce tanto? Anche Fini ha detto che sembrava pronto a lasciare l'esecutivo. «No, Fini ha detto che non era attaccato alla poltrona. Chi propone che Gianfranco lasci Palazzo Chigi si rende conto di quello che accadrebbe?». Che cosa accadrebbe? «Che Bossi seguirebbe a ruota e lascerebbe il governo. E lo stesso esecutivo difficilmente potrebbe durare a lungo, o comunque andrebbe avanti con notevole difficoltà. E sa che cosa succederebbe?». No, ministro? Che cos'altro succederebbe? «Sarebbe la fine della Casa delle Libertà. Non capisco se chi avanza queste ipotesi lo fa perché punta a far cadere il governo o per puro poltronismo». Poltronismo? «Ha capito bene: poltronismo. Che cosa pensano di fare? Di allearsi con centro sociali, Sofri e qualche pentito delle Br. Ma quando sento certe cose penso a tanti anni passati...». Anni passati? «Senta, non so gli altri. Io posso parlare per me». Dica pure. «Penso agli anni passati e allo sforzo immenso che abbiamo fatto per cambiare la destra, per modernizzarla. Abbiamo coronato un sogno, abbiamo cambiato la destra italiana e l'abbiamo portata al governo. Gran parte del merito è di Fini. Ora c'è chi vuole buttare tutto a mare? Liberissimo di farlo. Se Gianfranco lasciasse il governo, io me ne andrei un minuto dopo. Stiamo qui per cambiare il Paese con spirito di servizio, non perché siamo in cerca di altre poltrone». Senta, ma la verifica nel governo allora non è finita? «Sinceramente, mi auguro che si sia conclusa. E mi farebbe piacere cominciare a sentire qualche proposta per rafforzare il governo, non per indebolirlo. Penso che ci sono troppe persone che scherzano con il fuoco». Che cosa intende dire? «Cammino molto per strada, incontro tante persone, molti nostri elettori. E mi sembra del tutto evidente che c'è un clima di incertezza dovuta in buona parte al fatto che non sono arrivate delle risposte». È un'ammissione di colpa? «No, un'assunzione di responsabilità. Abbiamo fatto la riforma del mercato del lavoro, dei lavori pubblici con la legge obiettivo, stiamo facendo quella della televisione, a breve faremo anche quella della giustizia e quelle istituzionali. La sinistra continua ad attaccarsi a qualche legge in materia di processi? Bene, lasciamoli appesi lì. La prospettiva è un'altra, questo è il governo che ha più cambiato e più innovato nella storia repubblicana». E allora? «Allora parliamo di questo, diciamolo a gran voce al Paese. Gli italiani ci hanno scelto per questo: cambiare. Lo stiamo facendo, diciamolo e concentriamoci per cambiare di più». Si apre la settimana decisiva per il disegno di legge di riassetto radiotelevisivo? «Penso di sì, ci siamo. Sarà una svolta colossale». Colossale? «Si aprirà davvero la fase del digitale terrestre con tempi certi e già dal prossimo gennaio. Abbiamo dato più risorse alle emittenti locali che avranno la possibilità di espandersi ancora». F. D. O. ALEMANNO, ministro delle Politiche Agricole e leader di destra sociale. Per lui Fini al partito sarebbe un segnale per gli alleati.LA RUSSA, capogruppo alla Camera e leader di Destra portagonista. È il candidato numero uno all'incarico di coordinatore.URSO, viceministro al Commercio estero e leader di Nuova alleanza. Chiede che si faccia spazio una nuova classe dirigente.