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Caso Santoro: An trova «incompatibile» il magistrato che lavorò con Diliberto e Fassino

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Il presidente dell'Antitrust Tesauro, invece, considera «innovatrice» la legge ma non apprezza i «tetti pubblicitari». Bonatesta di An trova incompatibile il giudice della I sezione del Tribunale di Roma Massimo Pagliarini che ha ordinato il reintegro di Michele Santoro in prima serata su Raidue. «Questo magistrato -avverte Bonatesta - fu chiamato a ricoprire importanti incarichi al ministero della Giustizia dagli ex ministri dei governi di centrosinistra Diliberto e Fassino». Claudio Petruccioli, presidente della Vigilanza sulla Rai, pensa che sulla nuova formulazione dell'articolo 20 del ddl Gasparri che fissa entro il 28 febbraio 2004 il rinnovo dei vertici, si faccia troppo polverone, mentre la privatizzazione della Rai, «così com'è prevista nel disegno di legge è una chiacchiera senza fondamento». Nella prossima settimana, la Vigilanza sentirà Angela Buttiglione (TGR), Bruno Socillo e Sergio Valzania per la radio. Il CdA di viale Mazzini (che ieri è stato accusato di preoccuparsi solo della «data di uscita» e non dell'azienda dall'Usigrai) invece si riunirà martedì 22 giorno in cui ci sarà anche la manifestazione sindacale di protesta a piazza Navona. Il presidente Annunziata proprio martedì potrebbe presentare le sue dimissioni. Per lei si parla di un incarico di corrispondente da New-York per il Corriere della Sera o di una poltrona nel parlamento europeo, mentre, al suo posto potrebbe arrivare Ferruccio De Bortoli, caro a Follini. Fra i consiglierei invece, l'unico che ha manifestato apertamente la volontà di andarsene è Giorgio Rumi. Ma c'è anche chi pensa che resteranno tutti al loro posto fino al 28 febbraio. Ieri anche il presidente dell'Antitrust Tesauro è intervenuto sul Ddl Gasparri affermando che «è una legge di sistema, che innova», ma a noi «non piace il tetto antitrust». Parlando a Napoli Tesauro ha spiegato che «certamente il ddl Gasparri è una legge che, per il fatto di esistere, è positiva. È bene che ci sia una legge di sistema». No comment invece di Pier Ferdinando Casini sull'approvazione al Senato del ddl Gasparri. «Ho rispetto per le scelte del Senato della Repubblica e non mi permetterei mai di esprimere un giudizio su quello che fa l'altro ramo del Parlamento», ha risposto il presidente della Camera. Giu.Cer.

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