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SCONTRO SU DDL GASPARRI

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L'Udc insiste: vertici Rai a casa entro febbraio

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Il ministro (che invece sarebbe per una proroga del vertice attuale) però è ottimista e risponde al presidente Annunziata, affermando che «questa è una legge contro il declino della Rai». È dunque ancora la questione della decadenza del Cda Rai, che un emendamento Udc al ddl Gasparri fissa al 28 febbraio 2004, a tenere banco e a ostacolare l'accordo nella maggioranza sul Ddl. A dirlo è anche il presidente dei senatori Udc, Francesco D'Onofrio. «Siamo talmente convinti che il processo di privatizzazione è strategico che è evidente che non può essere questo CdA a gestirlo» spiega D'Onofrio replicando indirettamente al relatore, Luigi Grillo (Fi), il quale «difende» la formulazione del ddl che prevede la decadenza dopo l'avvio del processo di privatizzazione. E quindi una proroga del vertice Cattaneo-Annunziata. Sulla scadenza del CdA Rai - uno dei punti caldi del ddl Gasparri - l'Udc sembra non disposta a mollare. Qualcuno ha infatti portato avanti la proposta di far dimettere l'attuale vertice per poi confermarlo e integrarlo con gli altri quattro membri, in modo da arrivare al numero (previsto dalla nuova legge) di nove membri nel Consiglio. Ma Fi e An non sono affatto d'accordo. Ottimista nonostante tutto il ministro delle Comunicazioni Gasparri, per il quale gli emendamenti presentati dal relatore Grillo rappresentano «una sintesi positiva nella maggioranza». Quanto agli emendamenti presentati dall'Udc, per Gasparri sono scogli superabili, «alle votazioni su questi punti si arriverà nei prossimi giorni e si discuterà ancora della durata del CdA Rai». Quanto all'approvazione del disegno di legge, prevista entro giovedì 17 luglio, «dipenderà -ha spiegato Gasparri- dall'intensità e dal ritmo delle votazioni. Ci sono migliaia di emendamenti, molti dei quali di stampo ostruzionistico. Vedremo nei prossimi giorni». Con l'Udc, in ogni caso, «non sono previste riunioni, ma contatti continui sono in corso», ha spiegato il ministro. Poi, presentando a Torino la nuova sede della Programmazione Sociale della Rai, ha risposto al presidente Annunziata. «Contro il declino la Rai si impegni maggiormente nei temi del sociale e del rispetto dei vari punti previsti dal Contratto di Servizio come quello che prevede l'aumento del 10% delle programmazioni per i minori dalle 7 alle 22,30. Al di là di tante discussioni sulla Rai - ha sottolineato - credo che anche i massimi vertici dell'azienda debbano prestare più attenzione al sociale». Giu.Cer.

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