L'INCONTRO CON L'ANTI-TREMONTI
È metà pomeriggio e il governatore della Banca d'Italia si mescola nella folla dei saldi di stagione, sotto braccio con una figlia, passa davanti Palazzo Chigi. Volge lo sguardo solo per un secondo a quelle finestre. Ma per ora basta così, il governatore ha già messo a punto un buon risultato. Ha ospitato a pranzo il vicepremier Gianfranco Fini che proprio venerdì aveva avuto un duro scontro con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. È stato l'economista di An Pietro Armani, presidente della commissione Ambiente-Lavori Pubblici della Camera e consigliere del leader della destra, a fissare l'incontro. Con Fazio, Armani ha un rapporto antico: sono colleghi (entrambi professori universitari) e amici di vecchia data. Dell'incontro, informa una nota ufficiale di Bankitalia, «hanno formato oggetto del colloquio cordiale e proficuo la situazione economica interna e internazionale e i risultati dei lavori della convenzione europea». In effetti, il governatore si è voluto informare direttamente dei risultati della convenzione europea e questo tema ha occupato gran parte del colloquio di due ore e mezzo. Poi si è entrati nel merito delle questioni più scottanti. Fazio a Fini avrebbe dato un messaggio di ottimismo riguardo all'immediato futuro. Il peggio è passato - ha detto il governatore - ora che la situazione si va rasserenando in Iraq, la ripresa economica, i cui effetti già si avvertono negli Usa, si farà ancora più robusta. Secondo il numero uno di Bankitalia, inoltre, il chairman della Federal reserve Alan Greenspan procederà subito dopo l'estate con un più robusto abbassamento dei tassi. È sempre stato così, è il pensiero di Fazio, i tagli maggiori li ha effettuati sempre nella seconda metà dell'anno, a maggior ragione agirà in questo modo questa volta. Anche Fini è apparso abbastanza convinto di questa visione; il vicepremier ha fatto capire di prevedere un notevole impulso alla ripresa economica nell'ultimo trimestre di quest'anno, miglior preludio per il 2004, anno delle elezioni europee. Archiviato il capitolo crisi-ripresa economica, Fazio e Fini hanno parlato di una questione che sta particolarmente a cuore al governatore: i poteri di via Nazionale. Le continue frizioni tra governo e Banca d'Italia sono esplose appena qualche giorno fa, quando proprio Tremonti, parlando all'assemblea dell'Abi, ha spiegato di voler ridurre sostanzialmente l'istituto di via Nazionale a poco più che un centro studi e poco meno di un'authority. Togliendo, sostanzialmente, la tesoreria dello Stato e la vigilanza sulle banche. Armani ha spiegato invece la sua proposta che è quella di dare invece più poteri alla Banca d'Italia, affidando all'istituto oltre alla vigilanza sul credito anche quello su assicurazioni e previdenza. Si tratta di un progetto che porterebbe sotto il controllo di Bankitalia anche Isvap e Covip. Il governatore ovviamente ha gradito e si è detto d'accordo. Fini, al termine del colloquio, si è limitato a dire che si è trattato di un incontro di «ordinaria amministrazione». Ma quanto è lontano il 1994, quando proprio An aprì una vera e propria guerra contro via Nazionale...