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Rai, missione per ricostruire Baghdad-Tv Progetto voluto dall'Annunziata. Domani CdA su accordo con Sky per 44 milioni

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Rifondare la Tv irachena distrutta dalla guerra, dagli impianti tecnologici all'organizzazione del personale, fino alla consulenza sulla programmazione e sui servizi giornalistici è l'obiettivo dell'importante missione di cui la Rai avrebbe ricevuto l'incarico come emittente italiana di Stato nell'ambito della ricostruzione del paese arabo da parte dei «paesi amici». I tempi per decidere sono strettissimi e i paesi interessati ad entrare nel progetto sono tanti. Tutto è da rifare infatti perché a Baghdad tornino le trasmissioni televisive e i notiziari. Un lavoro di rifondazione lungo e difficile (già anticipato dalla volontà del premier Berlusconi e fortemente voluto dal presidente della Rai Annunziata) e ancora da studiare insieme alla delegazione anglo-americana. Per il primo sopralluogo che servirà a definire le possibilità di intervento della Rai nel concreto e a stabilire i tempi e l'impegno del servizio pubblico ieri sono partiti il direttore delle Relazioni Internazionali e Istituzionali Pierluigi Malesani insieme ad un tecnico della produzione. Prima tappa: Amman in Giordania. Da lì la missione Rai (tutti sono forniti di giubbotti antiproiettili e satellitari) è già partita insieme ai soldati italiani diretti a Baghdad. Stasera o domani la delegazione della Tv italiana dovrebbe già incontrare con i suoi diplomatici gli esperti anglo-americani per un sopralluogo operativo. Il presidente Annunziata tiene moltissimo alla riuscita di quest'impresa che potrebbe portare una fetta di Tv italiana (magari anche sceneggiati e varietà) anche in questo paese lontano e martoriato e anche il direttore generale Cattaneo ha approvato la spedizione pienamente, insieme a tutto il CdA. «Si tratta di una opportunità di grande prestigio - sottolinea il consigliere Marcello Veneziani - Che una parte della ricostruzione "culturale" venga affidata alla Rai, invece che ad una emittente privata, è cosa che ci fa molto onore». Mentre Malesani e i suoi sono occupati nel portare avanti la missione irachena, a viale Mazzini, domani pomeriggio si terrà una nuova riunione del CdA con all'ordine del giorno l'approvazione definitiva dell'accordo con la piattaforma di Sky. Firma rimandata perché non tutti i consiglieri la volta scorsa erano d'accordo a siglare un'intesa con chi aveva già un accordo con Pubblitalia. Parlando di cifre però, la Rai, dando il via libera alla collaborazione con Sky, si metterà in tasca circa 44 milioni di euro.

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