Buttiglione a Berlino per difendere Berlusconi
Il ministro per l'Europa partecipa al «Porta a porta» tedesco per «spiegare» il Carroccio
L'occasione per discutere pacatamente di questo spinoso tema l'ha offerta ieri sera la trasmissione televisiva della prima rete pubblica ARD "Sabine Christiansen", l'equivalente tedesco del nostro "Porta a porta". La conduttrice ha convocato per l'occasione esponenti dei maggiori partiti tedeschi, tra i quali l'ex borgomastro socialdemocratico di Amburgo, Klaus von Dohnanyi, l'europarlamentare e portavoce della CDU per gli affari europei, Peter Hintze, il presidente del partito liberale in Baviera, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, e il manager italiano Giuseppe Vita, ex presidente per dieci anni del colosso farmaceutico Schering ed una delle figure più in vista del mondo imprenditoriale in Germania. Ma l'ospite d'onore della serata, giunto appositamente da Roma e collocato sulla stessa poltrona nella quale la settimana scorsa si era seduta Hillary Clinton, quando era venuta a Berlino per presentare il suo libro di memorie, è stato il ministro per gli Affari europei, Rocco Buttiglione, che è quasi di casa nella trasmissione, alla quale ha già preso parte diverse volte in passato. Nel suo tedesco fluido e dall'accento impeccabile, derivante anche dal fatto di aver insegnato per diversi anni nell'università di Heidelberg, Buttiglione ha riportato con la sua fredda logica le cose sul terreno della realtà, separando nettamente i fatti dalle speculazioni cui hanno dato adito e difendendo con grande vigore Silvio Berlusconi, quando ha affermato che il deputato della SPD, Martin Schulz, a Strasburgo "ha insultato Berlusconi come persona e lo ha denigrato come capo del governo. » stata una cosa inaccettabile e Berlusconi ha fatto bene a difendersi, anche se ha scelto le parole sbagliate, perché è stata attaccata l'Italia". Lo stesso titolo della trasmissione televisiva, "Basta Italia! Qualcosa di più di un teatrino estivo?", ha messo in chiaro ciò che ormai va facendosi strada nell'opinione pubblica tedesca, vale a dire il fatto che tutto il bailamme provocato nei giorni scorsi in Germania ha obbedito probabilmente a uno scenario scritto nei minimi particolari e condotto con sapiente regia. E Rocco Buttiglione non ha esitato a dire pane al pane e vino al vino, quando ha ricordato che Berlusconi non poteva sollevare d'autorità dal suo incarico il sottosegretario Stefani, dal momento che la Costituzione italiana, diversamente da quella tedesca, non glielo consente. "Poteva solo convincerlo a dimettersi ed è quello che ha fatto, ma il governo tedesco non ha alcun diritto di immischiarsi nelle questioni del governo italiano". A questo proposito Richard Woyke, autorevole politologo dell'università di Muenster, si è detto convinto del fatto che "Schroeder ha suonato di nuovo sulla tastatura populista, un esercizio che sa fare benissimo", dal momento che "distorsioni e luoghi comuni sono stati usati a fini politici interni". Sul settimanale "Focus" di oggi l'ex Cancelliere Helmut Kohl definisce "eccessiva e del tutto inappropriata" la reazione del suo successore Schroeder, mentre "Der Spiegel" con la sua nuova copertina dal sospiroso titolo "O Italien", in cui davanti ai classici simboli del nostro Paese raffigura uno Schroeder nei panni di Goethe, riassume il senso della vicenda in modo lapidario: "Un grande teatrino estivo".