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I giovani di destra vogliono la loro verifica: «Dateci il congresso»

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Maurizio Gasparri, partecipando alla convention dei giovani di An (che hanno appoggiato la protesta degli esuli cubani), vede nel partito «troppe indecisioni, troppe assenze, troppe faziosità. E invita ad assumere iniziative per evitare che cresca il disorientamento di quadri, militanti ed elettori». Tra queste, sottolinea l'esigenza di «indire subito il congresso giovanile, per ridare slancio ad Azione Giovani ed Azione Universitaria. Veti correntizi - aggiunge - non possono più impedire un grande momento di dibattito e di libera elezione del nuovo vertice». Gasparri sottolinea che, «per la destra, l'organizzazione giovanile è stata sempre il luogo di formazione e di selezione della classe dirigente. Bloccare questa struttura è un suicidio politico. Se il partito rimarrà inerte, i nostri giovani dovrebbero autoconvocarsi, dando una lezione di impegno e di partecipazione a tutta An». «Sono urgenti poi - prosegue il ministro - la scelta di una struttura di vertice, che riempia il vuoto operativo che dura da troppo tempo, e il superamento di una organizzazione correntizia. Le componenti, da veicolo di idee, sono diventate troppo spesso grumi di interessi e di faziosità che soffocano il partito. È tempo che An si svegli - conclude Gasparri - che pensi alla propria organizzazione. Se non si riuscirà a realizzarlo tutti insieme, occorrerà che qualcuno cominci a farlo». Per Pietro Armani «il nostro partito ha un gran numero di giovani in gamba, presenti sul territorio negli enti locali, anche nei consigli comunali. Una risorsa fondamentale per An». Replica di Fidanza (Alemanno): «Sì al congresso, ma la parola alla base».

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