Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

VISITA-LAMPO A POSITANO

default_image

Berlusconi da Zeffirelli per scordare le baruffe

  • a
  • a
  • a

Il premier è arrivato nel centro della costiera ieri poco dopo le 13 e si è intrattenuto a pranzo con l'artista; poi, verso le 16, ha lasciato la residenza. Zeffirelli, raggiunto telefonicamente, ha detto che Berlusconi con la sua visita «ha mantenuto una promessa che mi aveva fatto quest'inverno, il 12 febbraio, giorno del mio compleanno. Era venuto a salutarmi per stare un minuto e dopo due ore era ancora là che scherzava e cantava insieme a noi. Poi aveva detto: "Vengo a trovarti a Positano" e avevamo preso questo appuntamento, per il 9 luglio. La sua agenda non gli consentiva di staccare prima. Anch'io sono vittima di calendari pazzeschi. Nell'ultimo mese è stata una follia, fino ai "Pagliacci" al Covent Garden. Ma poi ho detto basta, stacco la spina, vado a Positano. Sono tornato lunedì da Londra». La stessa cosa ha fatto il presidente del Consiglio. «Questa mattina l'ho visto arrivare puntuale, sorridente, felice di allentare tutte le redini e di stare finalmente in pace, in contemplazione di questa natura, a parlare da amici di cose che davvero contano, come se la vita di tutti i giorni non importasse». Quanto alla politica, nella giornata di Positano non se ne è parlato, assicura Zeffirelli, che è stato senatore di An. Tuttavia quella che definisce la «canizza» in corso nella Cdl non stupisce il regista. «Era prevedibile - dice - quando c'è un cane sciolto come Bossi... Fa tanta scena, ma è innocuo. Alla fine, dove vuole che vada, se non mette giudizio e accetta le regole della Cdl?». Prima di ripartire, il premier si è trattenuto brevemente in un negozio di articoli da regalo e lì è stato intercettato dai giornalisti. «Sono andato a fare una visita a Zeffirelli», ha detto. Quanto alle tensioni nella maggioranza, alla domanda se la sua visita al regista fosse stato un modo per dimenticarle, ha risposto: «Anche. Per lasciarli sfogare...». La visita di Berlusconi a Zeffirelli, ha suscitato un salace commento di Massimo D'Alema: «Dopo il disastroso esordio di Fini alla cabina di regia, Berlusconi è andato a scritturare un altro regista», ha detto.

Dai blog