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BASSO (CASARTIGIANI)

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«Per piccole imprese e Sud bisogna fare di più»

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Aspettative ce ne sono perché nel momento in cui in Europa ci chiedono di insegnare il "mestiere" di fare piccola impresa o, se preferite, di esportare il nostro know how, e nel momento in cui in tal senso una raccomandazione Ue del 6 maggio ridefinisce la dimensione e la classificazione delle aziende e contempla le microimprese oltre alle piccole e alle medie, è "conditio sine qua non" sviluppare una politica di sostegno». È il giudizio del presidente di Casartigiani, Giacomo Basso, che in vista dell'elaborazione del Dpd e, successivamente, della Finanziaria, traccia le aspettative dell'artigianato per una politica di sviluppo del settore. Vuol dire che finora per le Pmi e l'artigianato è stato fatto poco? «È stato fatto sia sul piano del riconoscimento e della considerazione del ruolo economico e sociale, soprattutto con provvedimenti annunciati, ma non ancora realizzati, quale la riforma fiscale o la legge 488 a tutti e la riforma del lavoro e con quella sensazione certa che in sede di governo si è ben capito che c'è stato un rimodellamento della nostra identità imprenditoriale, e anche sul piano dei fatti, se si pensa al settore dell'edilizia, alle risorse artigiancassa, non sufficienti, alla stessa Tremonti Bis. Ma non basta, per l'artigianato va fatto molto di più, soprattutto per il Mezzogiorno». Che cosa? «Quando proprio l'Ue sancisce, finalmente, la classificazione della microimpresa, è necessario che governo, Parlamento e Regioni recepiscano la raccomandazione dell'Unione europea programmando uno sviluppo precipuo alle microimprese in generale e meridionali in particolare traendo soluzione ai loro problemi tecnologici e innovativi». Che cosa fare per incentivare i consumi? «Questo governo ha dovuto affrontare troppe difficoltà, calamità, guerra, buchi di bilancio e poi l'entrata dell'euro, anche gli economisti dilettanti sapevano che la moneta forte avrebbe favorito i risparmiatori e sfavorito i consumi. Nel nostro settore credo che le ristrutturazioni delle case hanno funzionato gli incentivi. Qual è la cosa che vi sta a cuore e su cui attendete il governo alla prova? «Per me si gioca tutto in prospettiva sulla riforma fiscale. Se il governo riuscirà a portare a termine questa riforma così importante, avrà ottenuto un risultato straordinariamente meritorio». E le pensioni? «Penso che sia una riforma da fare, ma con un giudizio e prudenza e con un forte richiamo al dialogo sociale». R. C.

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