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Liste elettorali, depenalizzate le firme false

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È questo l'accordo raggiunto ieri dal comitato dei nove della commissione Affari costituzionali su una legge discussa ieri pomeriggio nell'aula della Camera. A quello che il centrosinistra ha definito «l'indultino per i funzionari di partito» hanno detto sì anche Lega e An. È invece saltato l'accordo sul primo articolo della legge, che giustificava la sanatoria, e cioè l'abolizione della raccolta delle firme necessarie per presentare le liste alle elezioni, raccolta che quindi rimarrà in vigore. La legge era nata alcuni mesi fa proprio per eliminare per i partiti la costosa incombenza di raccogliere le firme necessarie per presentare i candidati e le liste alle elezioni politiche e amministrative. Oltre a questa abrogazione il testo contiene una sanatoria per le falsificazioni nella raccolta delle firme che attualmente sono considerate reati penali, puniti con due anni di carcere che aumentano a quattro se a commetterle è un funzionario dell'ufficio elettorale. Ma sulla platea dei partiti da esentare dalla raccolta non si è trovato un accordo. Il testo iniziale parlava di tutte le formazioni politiche che avessero un gruppo parlamentare, e cioè 20 deputati o 10 senatori. Il limite è stato quindi dimezzato una prima volta per giungere poi alla proposta di esentare anche i partiti che hanno una semplice componente, e cioè tre deputati o un senatore.

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