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In viale Mazzini solo un trucco la riduzione del personale sbandierata da Zaccaria & c Maxi assunzioni nell'era dell'Ulivo

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La sorpresa arrivata ieri dalla lunga analisi della Corte dei Conti sui bilanci della tv di Stato nell'era dell'Ulivo, è proprio questa. Nonostante i proclami dei vari amministratori e direttori generali che si sono seguiti, nè il numero medio dei dipendenti, nè il loro costo unitario ha subito grandi scossoni. L'unica voce davvero tagliata negli anni del presunto risanamento finanziario dell'azienda di viale Mazzini è quella dei dirigenti. Erano 360 nel 1997, sono diventati 299 a fine 2001. Cresciuti invece i giornalisti, sia pure di poco (da 1.662 a 1.665), cui per altro si dovrebbero sommare anche i contratti medi a tempo determinato, che avrebbero segnalato una ulteriore lievitazione. Se ufficialmente i bilanci della Rai segnalavano una notevole riduzione del personale, con un taglio di circa mille unità (da 10.755 a 9.790 in cinque esercizi), la realtà è ben diversa. Si è speso molto, è vero, in bilancio, per stanziare scivoli che consentissero l'uscita anticipata dei dipendenti. Ma nell'era dell'Ulivo anche le nuove assunzioni sono state più che generose, a tutti i livelli. A confondere i raffronti c'è stato il processo di societarizzazione della Rai. Ad esempio i dipendenti delle trasmissioni non sono più contati nel bilancio Rai, ma in quello Rai way spa. E così per chi è stato trasferito dalla holding principale a Rai net, Rai cinema e le varie società controllate. Se si guarda così il bilancio consolidato, la riduzione reale del personale non ha superato i 40 dipendenti all'anno. Ed è stata ampiamente compensata da un aumento di circa 20 unità anno dei contratti di lavoro a tempo determinato e soprattutto da quelli temporanei per lavoro autonomo. Su questo anche la Corte dei Conti (cui è stato negato l'accesso alla principale documentazione aziendale sulla materia)non riesce a fare numeri, ma bastano già le cifre dei costi generali. Per prestazioni di lavoro autonomo esterne all'azienda la Rai spendeva nel 1996 circa 68 milioni di euro. A fine 2001 la cifra era quasi raddoppiata sfiorando i 117 milioni di euro.

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