Il testo sulla riforma delle pensioni non si tocca e non si deve ricorrere ad alcun disincentivo
Però va lancia in resta con una raffica di richieste di cose da fare, a partire dalla conferma dell'azione sulla riforma pensionistica del suo ministro Maroni. La delega ora al Senato va approvata così, dichiara dopo una riunione della segreteria durata tre ore. «Dite al popolo che non gli tagliamo le pensioni», esclama, e che «con le pensioni non si può fare cassa» magari per coprire «i buchi della sanità». La sventagliata di richieste di Bossi copre tutto: dalla devolution alla prostituzione, alla riforma della legge sui minori, alla sanità, alla separazione delle carriere dei magistrati, agli ingrati, all'agricoltura. Poi dice ai giornalisti: «Queste sono le nostre proposte. Berlusconi a qualcuna dirà sì, a qualcuna magari dirà nì. Noi trattiamo perché se si sa che se non si vogliono far saltare i governi si deve mediare un pò». Sulle pensioni quindi «vogliamo assolutamente portare avanti il decreto che ora è al Senato, già approvato dal governo e dalla Camera». «Non vogliamo - aggiunge - la chiusura di finestre né disincentivi ma solo incentivi». «La via degli incentivi può certamente servire a far quadrare i conti ma noi siamo fermi sulla nostra posizione e non si possono utilizzare le pensioni per coprire i buchi della Sanità». Poi chiede «l'avanzamento sincronizzato della devoluzione, del senato federale e della Corte costituzionale federale». Ancora, sulla Sanità, dato che «ci sono regioni in Italia che spendono troppo e non rispettano i patti», vuole «una devoluzione per portare più responsabilità». Sulla giustizia, «siamo estremamente determinati per l'eliminazione del Tribunale dei minori perché un genitore è giusto che possa almeno difendere la propria paternità o maternità senza vedersi portar via il figlio all'uscita dell'asilo». Inoltre, «separazione delle carriere e abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale che permette a un magistrato di imputare chi vuole». Una richiesta anche a Tremonti: «Avviare nel primo decreto su cui si pronuncerà in settimana la de-tax, cioè la detassazione all'1% per gli immigrati che nel nostro paese investono in uno dei progetti che abbiamo studiato e presentato». «Rispetto a certi partiti che rischiano di creare schiavitù - aggiunge - noi non ci limitiamo a pensare globalmente ma agiamo anche globalmente«. Ancora, «no» alla «abolizione doganale. A frontiere aperte è troppo difficile mantenere la concorrenza per i nostri agricoltori»; per le quote latte infatti «noi siamo obbligati ad importare il 46% di latte avendo invece a disposizione una pianura. Bisognerebbe salire di almeno 20-30 punti percentuali, non solo tamponando il problema come si sta facendo». Inoltre, «sblocchiamo la legge sulla prostituzione. È ferma alla seconda commissione della Camera da troppo tempo. È assolutamente necessario proseguire con i lavori», comprendendo anche misure contro la pornografia e la diffusione di film a luci rosse. Proprio sulle pensioni, sempre ieri il sottosegretario Armosino ha detto che la riforma comunque non violerà i diritti acquisiti. La presa di posizione di Bossi ha suscitato reazioni diffidenti nell'opposizione. D. T.