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«IL RITORNO del proporzionale è il ritorno della Prima Repubblica nei suoi aspetti peggiori».

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Senatore Occhetto, come guarda al dibattito sul ritorno del sistema proporzionale? «Ritengo che attraverso il desiderio di ritorno al sistema proporzionale si voglia sancire quello che è avvenuto all'interno del sistema maggioritario: la preminenza dei partiti grandi e piccoli, delle consorterie di potere sulle grandi coalizioni». Crede che questo sia il ritorno al passato e non l'attualizzazione dello spirito bipolare? «È il ritorno alla Prima Repubblica nei suoi aspetti peggiori. La Prima Repubblica all'inizio ha avuto bisogno di grandi partiti di massa, anche con delle forti ideologie per creare l'ossatura di un Paese che veniva dalla dittatura. Adesso c'è un ritorno caricaturale». Il suo partito è stato troppo incerto nella difesa del maggioritario. «Quando ero segretario avevo fatto del maggiortiario uno dei capisaldi della svolta del Pds. Su questo punto ho avuto dei forti contrasti interni e siamo arrivati al punto che con D'Alema presidente del Consiglio si fece di tutto per far perdere il referendum per l'abolizione della quota proporzionale promosso da me e da Segni». Quindi D'Alema era contrario e aveva creato delle difficoltà? «Sì». Quale partito trarrebbe vantaggi dalla svolta proporzionale? «Senza dubbio Berlusconi e Forza Italia». L. P.

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