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Berlusconi: «La Cdl ha una salute di ferro»

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«Dobbiamo vincere la sfida del semestre e raggiungere risultati entusiasmanti per l'Europa»

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Nel giorno del «verdetto» degli alleati sulla verifica programmatica il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è presentato a Cernobbio per la conferenza europea sull'e-government, mostrando fiducia sul futuro della maggioranza, pronta ad affrontare con vigore la seconda fase del suo governo. «Godiamo di ottima salute, io e tutta la mia maggioranza: abbiamo superato le prove cliniche» ha risposto ai giornalisti il premier, mentre visitava gli stand della manifestazione. Un concetto che ha voluto ribadire poco prima di salire sull'elicottero che lo ha riportato ad Arcore. E anche dal palco della Conferenza europea a Villa Erba, proprio mentre Follini annunciava il disco verde dell'Udc al documento programmatico della verifica, Berlusconi è tornato a rilanciare con forza il ruolo della sua maggioranza, pronta a riprendere le redini del Paese per condurre in porto la sua «missione» di cambiamento. «Noi, per la prima volta, dopo cinquant'anni - ha esordito il presidente del Consiglio - abbiamo una grande maggioranza alla Camera e al Senato e contiamo di avere cinque anni di tempo per cambiare il Paese». Con l'occasione, Berlusconi ha rispolverato lo slogan elettorale di Forza Italia: «La forza di un sogno: cambiare l'Italia». Ecco, «siamo qui, stiamo lavorando - ha detto ancora il premier - nonostante l'opposizione che ci ritroviamo». E anche «nonostante chi, male informato in Europa, pensa che in Italia non ci sia la libertà». Invece - è la risposta di Berlusconi ai male informati europei - «io sono sceso in campo proprio perché vedevo pericolosamente in terra la bandiera della libertà». Quella bandiera che - ha esortato il presidente del Consiglio - deve sventolare in tutti i Paesi. Per questo il premier ha sollecitato l'Europa ad essere «co-protagonista» con gli Usa nella difesa della pace, della sicurezza e della democrazia di tutti i popoli e di quanti ancora, vivendo in sistemi «dittatoriali», non hanno abbracciato la democrazia. Guai però - ha avvisato il premier rivolto agli Usa - alla tentazione di «avviare interventi unilaterali», perché questo «non ci piace». Ma l'Europa, per svolgere questo ruolo di co-protagonista con l'America, deve - ha continuato Berlusconi - a «dotarsi di una propria comune politica di difesa: deve essere capace di esprimere un'unica identità e una sola voce sia nella politica estera sia di difesa». A suo giudizio, occorre «superare gli egoismi nazionali» e lasciare spazio alla «generosità che avrà una ricaduta positiva su tutti noi e sui nostri figli». Berlusconi si è poi mostrato fiducioso di fronte alla prospettiva che si possano raggiungere «traguardi entusiasmanti» per l'Europa, pronto ad affrontare la «sfida» impegnativa, ma carica di attese del semestre Ue. «E il compito cui è chiamata l'Italia nella sua presidenza di turno cade proprio in una fase "cruciale" e non di "ordinaria amministrazione" - ha sottolineato Berlusconi - proprio perché dovrà essere varato il progetto di Convenzione europea, che finora ha lavorato splendidamente». A questo proposito Berlusconi ha annunciato che il testo definitivo della Convenzione europea «sarà consegnato al governo italiano il 18 luglio». A quel punto la presidenza italiana «dovrà attivarsi per incontrare i responsabili di tutti i Paesi che fanno parte o che stanno per entrare nell'Ue per ricercare delle soluzioni che possano essere accolti da tutti». Il premier ha quindi annunciato di avere «nuove idee per la Costituzione europea» e ha rilanciato la sua idea di una «grande Europa» di cui facciano parte anche Israele, Turchia e Federazione russa.

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