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MEGLIO SE INGEGNERI E MEDICI

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Impiego più facile con il titolo di studio

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La conferma viene dall'Istat che pubblica la fotografia del rapporto fra Università e lavoro e che ci dice che è più facile entrare nel mondo del lavoro con un diploma universitario, nell'area medica, o con una laurea in ingegneria o in chimica. Il titolo di studio, anche se poi non pienamente utilizzato (il 33% dei laureati occupati svolge mansioni per le quali non è necessaria la laurea) sembra uno degli antidoti a un altro punto critico sottolineato dall'Istat: l'alto tasso di disoccupazione giovanile. I giovani italiani rimangono svantaggiati rispetto ai loro colleghi dei Paesi Ocse: da noi il tasso di disoccupazione fra i giovani 20-24enni è del 26,7%. Meglio di noi stanno Spagna (18,7%), Belgio (14,7%), Francia (14,6%), Portogallo (9,7%), Regno Unito (8,4%), Stati uniti (7,9%), Germania (6,6%). Il tasso di disoccupazione, immediatamente successivo alla conclusione degli studi, migliora soprattutto per i laureati di età compresa fra 25 e 29 anni (20,4%) a fronte di un più consistente 34,4% per 15-19enni con diploma di scuola media e del 25,8% per i 20-24enni con diploma di scuola secondaria. Fra i titoli di studio riscuote successo il diploma universitario: lavora in modo continuativo il 75% di coloro che hanno conseguito il titolo. Va bene anche per i laureati (63%), mentre si riducono le probabilità per i diplomati (45%). Per trovare facilmente lavoro è meglio laurearsi in ingegneria, anche se c'è il rischio di aspettare un pò: a tre anni dalla laurea l'88% dei neo-ingegneri è occupato in pianta stabile. Ottime le performances anche dei laureati nell'area chimico-farmaceutica (78%) e scientifica (75%). I più penalizzati nell'inserimento lavorativo sembrano quelli laureati in pedagogia e scienze dell'educazione (51%), in materie letterarie (56%) e in quelle geo-biologiche (58%). In ribasso le quotazioni dei medici: nel 2001, a tre anni dalla laurea lavorava solo il 20% dei laureati. Più facile ancora trovare lavoro per i diplomati universitari, soprattutto per quelli che hanno frequentato corsi appartenenti al gruppo medico (fisioterapia, ostetricia, infermiere professionale): fra questi lavora l'82% . Piacciono anche le lauree brevi in ingegneria (occupati l'80% dei diplomati) e in architettura (83,5). Più difficile trovare lavoro per i diplomati nell'area educazione (46%) e in quella letteraria (53%). L'aspetto del lavoro più apprezzato dai giovani in possesso di un titolo universitario è costituito dal grado di autonomia (che soddisfa l'89% dei laureati e l'88% dei diplomati), seguito dalla natura delle mansioni svolte (85% e 84%), dalla stabilità del posto (entrambi 78%), dal trattamento economico (75% e 73%), dalla possibilità di carriera (75% e 64%) e dall'opportunità di utilizzo delle conoscenze acquisite (62% e 64%). Se è vero che due laureati su tre svolgono attività adeguate al titolo di studio, il 33% dei laureati svolge un lavoro per il quale non è necessaria la laurea.

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