Il Dpef pronto a metà luglio Spinta per opere e sicurezza
Dopo le tante ipotesi e voci delle ultime settimane è arrivata l'ufficialità: sta tutto scritto nel documento inviato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai leader della maggioranza. Secondo quanto si legge, il Documento di programmazione economica e finanziaria sarà pronto entro metà luglio e traccerà le prospettive di sviluppo del Paese. Per il momento c'è una serie di auspici: come quelli che la Finanziaria 2004, che sarà impostata sulle linee del Dpef, contenga «interventi per il rilancio dell'economia in tutto il territorio nazionale» attraverso l'impulso agli investimenti pubblici, alla ricerca e alla competitività. Nel documento si parla anche di risorse destinate alla sicurezza e alla lotta all'immigrazione clandestina, alle grandi opere e alle infrastrutture, e di avvio graduale della riforma della scuola. Bisognerà vedere come questi auspici potranno tradursi in interventi effettivi. Le risorse sono poche, la crescita langue e la salute della finanza pubblica non è eccellente. Ma spunta anche la riforma delle authority, con l' obiettivo di garantire consumatori e risparmiatori, forse in un ottica di armonizzazione europea (come annunciato all'assemblea dell'Abi dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti). I tecnici sono al lavoro ma non è escluso che alcuni parametri possano essere rivisti: ad esempio la crescita indicata all' 1,1% nel 2003 nelle ultime stime potrebbe essere ridotta leggermente mentre il deficit (ora fissato al 2,3%) potrebbe salire grazie all' elasticità concessa dai parametri europei in caso di minore crescita. Il documento non fa esplicito riferimento a riduzioni fiscali, ma al Tesoro si sta valutando la possibilità di una ulteriore applicazione della riforma. La compatibilità economica, del resto, va verificata in fondo e proprio ieri la Fondazione Free ha calcolato che gli sconti fiscali peserebbero per mezzo punto sul deficit del 2004 e di 1,2 punti su quello degli anni successivi. Una accenno viene fatto anche all' arrivo di norme per la garanzia e la protezione sociale «inclusa una riforma del sistema previdenziale volta a sostenere la famiglia e la sanità pubblica». Si tratta di una formula ampia che consente alla maggioranza di dibattere ancora sul tema. Ma la finanziaria potrebbe contenere anche «una riforma delle authority a tutela del pluralismo della informazione e a garanzia del consumatore e del risparmiatore». Un argomento che è nei giorni scorsi ha alimentato le cronache economiche perchè potrebbe coinvolgere anche la Banca d' Italia. Attualmente l'istituto guidato da Antonio Fazio ha infatti poteri di poteri di antitrust sul sistema creditizio, a differenza di quanto accade in altri paesi europei. E la manovra è stata anche oggetto del dibattito sindacale. Il leader della Cgil, Epifani, ha sostenuto che c'è «bisogno di una svolta della politica economica», Angeletti (Uil) e Pezzotta (Cisl) hanno invece ricordato la contrarietà a interventi sul fronte pensionistico. La riforma - ha detto Pezzotta - è stata già fatta due o tre anni fa e deve andare ancora a compimento«.