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«RaiTre è diventata Tele Schulz»

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Il direttore del Tg1 Clemente Mimun è finito dritto dritto nel mirino dell'opposizione per i servizi da Strasburgo sul match Berlusconi-Schulz. «Tg1 megafono di partito» urla Cuillo dei Ds e Giulietti arriva a chiedere le dimissioni del direttore generale Cattaneo. Per Gamba di An invece «RaiTre sembra diventata TeleSchulz», mentre Paolo Romani di Forza Italia protesta contro i dossier «stalinisti» annunciati contro i Tg della Rai. Bufera grande in Vigilanza sulla decisione del presidente Petruccioli di passare in rassegna i tre direttori dei Tg Rai. Petruccioli ha deciso infatti di convocare tutti e tre i direttori dei telegiornali nelle prossime due settimane in seguito alle ultime polemiche. Martedì alle 15 la Commissione ascolterà Mimun e in quella occasione sarà presentato un dossier dell'Ulivo sul Tg1. Ad annunciarlo è il capogruppo della Margherita in Vigilanza Paolo Gentiloni. «Il Tg1 è stato quasi l'unico tra i grandi Tg europei - dice Gentiloni - a non dare in voce lo show di Berlusconi. Martedì prossimo presenteremo un dossier dell'Ulivo - conclude - che farà vedere il comportamento anomalo del principale Tg Rai». Fabrizio Morri dei Ds rincara la dose affermando che «il signor Mimun è incompatibile con il servizio pubblico». Dopo Mimun, mercoledì 9 toccherà ad Antonio Di Bella, direttore del Tg3. Mentre il direttore del Tg2 Mauro Mazza sarà sentito martedì 15 luglio. Se gli esponenti della Sinistra in Vigilanza sostengono la convocazione dei direttori fatta da Petruccioli, quelli del centrodestra insorgono, considerandola un atto di arroganza da parte di Petruccioli. In particolare il vice presidente Davide Caparini (Lega Nord) considera la convocazione «un atto autoritario imposto da Petruccioli che dimostra così tutta la sua parzialità a servizio della sinistra». Di «linciaggio mediatico» parlano Alessio Butti di An e Giorgio Lainati di Fi, mentre Giulio Conti di An condanna la faziosità del Tg3 militante che «con i suoi servizi sulla Ue ha gettato doppia razione di fango sul centrodestra». Il Cdr del Tg1 ammette però una certa «preoccupazione» in merito alle accuse «su completezza e obiettività», ed ecco il direttore Mimun che subito rassicura il suo staff: «State sereni. Nessun attacco sposterà la direzione da una linea che era e resta di correttezza, completezza, obiettività, tesa unicamente al consolidamento degli ottimi risultati».

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