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Un'imboscata che avvicina il coordinatore

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Dopo quattro faccia a faccia Berlusconi-Fini e tre Fini-Tremonti ancora senza un risultato, la destra ha deciso di provare a dare un segnale più forte, su un tema ad essa caro: la vendita degli alloggi pubblici. Il vicepremier non era stato informato, ma ha benedetto il voto. La scelta di procedere allo smarcamento era nell'aria da qualche giorno. An cercava un modo per un «gesto chiaro», come chiedevano Storace e Alemanno leader di destra sociale. E quando il decreto sulla vendita immobili è giunto a Montecitorio dall'Economia pochi giorni fa con la richiesta di approvarlo più subito che presto, i finiani hanno storto il naso. Buontempo ha cominicato a dare battaglia, tutta An gli è andata dietro. Il capogruppo La Russa (destra protagonista), che è anche candidato a fare il coordinatore del suo partito, non era in aula, ma ha chiamato il suo vice e gli ha dato l'ordine: votate contro. Pollice, il gruppo (soprattutto la destra sociale ostile a La Russa) non aspettava altro: tanto che tutto il partito si galvanizza. Storace ringrazia il capogruppo. Urla e grida. All'uscita dell'aula volano insulti in Transatlantico tra Conti (An) e Stradella (Forza Italia), e scambi di battute tra esponenti dei due partiti. Poi arriva un chiarimento nell'incontro tra Vito, La Russa e Tremonti.

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