Prodi: sarà assicurata la massima cooperazione
Romano Prodi, alla vigilia dell'insediamento di Silvio Berlusconi ha deciso di tagliar corto alle polemiche e di dare il massimo contributo alla riuscita del semestre di guida italiana dell'Europa. Quando, ieri a Strasburgo, gli riferiscono che Pier Ferdinando Casini ha detto che le polemiche sono superate e bisogna guardare avanti, e gli chiedono se è d'accordo, Prodi risponde: «Non faccio polemiche quindi questo appello non mi riguarda». E aggiunge subito di essere «pronto a cooperare». Quanto agli attacchi della stampa estera al premier Silvio Berlusconi in coincidenza con il suo insediamento alla presidenza dell'Unione, Prodi osserva: «Anch'io, a volte, ne sono oggetto, queste cose in politica accadono, bisogna farvi fronte». Il presidente della Commissione ribadisce quindi che con la presidenza italiana ci sarà la massima collaborazione da parte del governo europeo. «Le istituzioni - dichiara - sanno gestire questi problemi quando si verificano. La presidenza italiana avrà la stessa riuscita di quella greca». Ieri Prodi ha partecipato alla presentazione del rapporto finale all'Europarlamento della presidenza di Atene. Oggi interviene subito dopo il discorso programmatico di Silvio Berlusconi. Il presidente della Commissione parla di «luci ed ombre» nel progetto di Costituzione, preannuncia per maggio l'entrata in vigore del nuovo statuto del personale, esalta l'accordo raggiunto in extremis sulla riforma del settore agricolo, elogia lo statuto dei partiti politici europei recentemente adottato dall'Europarlamento, dedica ampio spazio al tema dell'immigrazione. Sulla Costituzione, fra le «ombre» del testo, cita l'estensione non sufficiente del voto a maggioranza, i rischi di sovrapposizione fra il presidente del consiglio e quello della Commissione. Quindi, pone l'accento sull'importanza della Conferenza intergovernativa, che si riunirà a Roma da ottobre: «Se non facciamo un salto in avanti oggi, fra 30 o 40 anni l'Europa non avrà alcuna influenza». Da parte sua il sottosegretario agli Esteri Baccini, prendendo la parola al Consiglio economico e sociale dell'Onu a Ginevra, ha illustrato la strategia comunitaria per favorire lo sviluppo rurale nei Paesi poveri.