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An: Castelli pensi a tenere i delinquenti in galera

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Landolfi chiede al Guardasigilli di uscire dal riserbo e di presentare una iniziativa in Parlamento

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A lanciare l'argomento è il portavoce di An, Mario Landolfi, che si riferisce a un recentissimo episodio denunciato dalla vedova di un gioielliere assassinato da un rapinatore e che ha visto il criminale passeggiare sotto casa, in libertà perché malato. «Veder circolare liberamente un ergastolano rappresenta un triste spettacolo che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni ed offende il sentimento di giustizia degli onesti», dice Landolfi, e chiede «al ministro della Giustizia Roberto Castelli di uscire dal suo riserbo e di presentare alle Camere un'iniziativa organica in grado di assicurare la certezza della pena, vale a dire l'applicazione di un principio elementare: chi ha sbagliato deve pagare». «Per An - spiega Landolfi - questo aspetto costituisce un elemento essenziale della verifica programmatica richiesta, tanto più che appare davvero paradossale che mentre accadono episodi del genere il Parlamento si trovi impegnato ad esaminare il cosiddetto indultino». Intanto, in An continua il compattamento intorno al leader e ai possibili risultati della verifica di governo. Il partito di Fini fra l'altro ha chiesto maggiore collegialità nelle scelte di natura economica e sociale, e ieri si sono rinnovati gli avvertimenti sulle possibili conseguenze che si avrebbero se le richieste non fossero soddisfatte. Una di queste potrebbe essere lo sganciamento del vicepremier dal governo, e in pratica tutti gli altri rappresentanti di An nell'Esecutivo hanno messo in chiaro che anche loro rinuncerebbero alla loro posizione governativa. «Se Fini dovesse lasciare il governo, non resterei al mio posto di ministro un minuto di più», ha dichiarato il ministro per gli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, dopo che il vicepremier non aveva escluso la possibilità di tornare a dedicarsi a tempo pieno al partito. «Una simile ipotesi - ha spiegato Tremaglia - dimostrerebbe che non vi è stata una verifica con soddisfazione politica per Alleanza Nazionale che, secondo partito della coalizione, deve avere effettive responsabilità nella conduzione dell'azione di governo. Vi deve essere una chiara collegialità nelle decisioni e un coordinamento efficace in campo economico e politico, che deve essere affidato proprio al vicepremier Fini». Anche il viceministro per le Attività produttive Adolfo Urso ha confermato: «Quella che Fini ha posto a Berlusconi è una questione politica non personale. Non chiediamo posti o poltrone, ma una vera politica per lo sviluppo, per le imprese e per la famiglia». Quello che An chiede e intende ottenere, sottolinea Urso, è la collegialità nelle decisioni di politica economica del governo. E se non si avrà la risposta politica richiesta, non è escluso che tutti i rappresentanti di An escano dal governo.

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