Mercoledì Pisanu firma l'accordo con Gheddafi
Pisanu ha spiegato che con la Libia c'è già una collaborazione tra le polizie dei due paesi «nelle forme appropriate che rispettano, in maniera rigorosa, la sovranità della Libia». «Tutto questo - ha precisato il ministro, parlando al termine dell'incontro con il collega francese Nicolas Sarkozy ieri in Sardegna - ovviamente entro i limiti posti dall'embargo». Il ministro dell'Interno non ha voluto dare i dettagli dell'accordo in arrivo. «C'è una collaborazione già in atto - ha ribadito - che migliorerà. Mercoledì sicuramente qualche passo in avanti ci sarà». Pisanu ha anche spiegato la situazione relativa al diritto di asilo. «L'Unione Europea - ha detto - sta elaborando una propria direttiva per dare all'intera Comunità un'unica politica di asilo. Fatta quella direttiva, l'Italia farà la legge nazionale che ancora non ha». «Non abbiamo fatto la legge sul diritto d'asilo - ha aggiunto il ministro - proprio in attesa della direttiva europea e per non correre il rischio di far cose che potevano risultare non compatibili con la normativa generale». «Stiamo procedendo - ha detto ancora Pisanu - con un certo ordine mentale. Lavoriamo per una normativa europea comune e su quella base faremo una legge nazionale adeguata». Il ministro ha anche citato il dato della Tunisia: un decremento del 90% degli arrivi di clandestini nell' ultimo anno, «risultato - ha detto - ottenuto proprio grazie alla collaborazione del governo di quel Paese. È la strada che vogliamo seguire anche con l'Algeria, il Marocco». Ieri nel dibattito sui temi dell'immigrazione è intervenuto anche il capogruppo di FI al Senato renato Schifani, il quale si è recato a Lampedusa e ha rilevato fra l'altro che « con la Bossi-Fini gli arrivi dei clandestini nel nostro Paese sono precipitati, rispetto al passato, e il numero delle espulsioni è raddoppiato. Questa è la verità che certifica una decisa e oggettiva inversione di rotta rispetto alle fallimentari politiche dei governi ulivisti». Schifani ha anche proposto che, per i clandestini che sbarcano in Italia, sia prevista «non solo una semplice visita medica, ma anche l'analisi del sangue per scoprire eventuali infezioni». «Semplicemente - ha detto - mi sembra opportuno che, anche nell'interesse di questi poveri disgraziati che sbarcano in Italia, siano fatte analisi complete. Viste le condizioni in cui arrivano in Italia, è giusto cercare di capire il loro effettivo stato di salute, per poterli soccorrere meglio e anche per tutelare la collettività». Anche Prodi ha affrontato il problema dell'immigrazione proveniente dalla Libia, telefonando l'altro ieri a Gheddafi. «Una soluzione stabile al problema» dell'immigrazione clandestina può essere trovata «solo con accordi da definire in ambito europeo», ha detto il presidente Ue al leader libico, e ha espresso «forte preoccupazione per le dimensioni che sta assumendo il racket dell'emigrazione clandestina nell'area nord-africana».