di GIAN LUCA MEALLI PARIGI — Espulsi ieri 9 stranieri in posizione irregolare.
I nove sono stati caricati con una nutrita scorta di polizia alle 9,30 del mattino su un Boeing 737-700 della compagnia aerea Air Senegal e sono decollati con il volo V7922 a destinazione Parigi-Orly. A Dakar le autorità tendono a minimizzare l'accaduto e a non volergli dare particolare risalto; il ministro dell'interno del paese africano, il generale Mamadou Niang ha parlato di «procedure di semplice routine di polizia» ricordando di aver espulso in passato cittadini di parecchi paesi, «in totale più di 70 persone, non tutte francesi». Ma resta il fatto che il piccolo «carico» di ieri sembra proprio voler essere una risposta a tono alla Francia che in marzo e aprile aveva applicato anche al Senegal la politica del rimpatrio forzato di immigrati clandestini mediante speciali voli charter, rimandando a Dakar oltre 120 persone e scatenando massicce reazioni indignate nel paese dell'Africa occidentale, da sempre uno dei più stabili e democratici del continente e con relazioni diplomatiche eccellenti con i paesi europei. Fatto sta che a metà giugno il primo ministro senegalese Idrissa Seck, dopo un incontro con il ministro degli Interni francese Nicolas Sarkozy (che ha tra i principali obbiettivi del suo mandato proprio la lotta contro l'immigrazione clandestina) aveva annunciato che ci sarebbero stati voli simili in partenza da Dakar con «le stesse procedure usate per ricondurre alla frontiera i cittadini senegalesi in condizione irregolare in Francia». La cosa aveva scatenato il gaudio della stampa locale che aveva inneggiato alla rappresaglia dei rimpatri parlando della nascita di una nuova politica del «charter contro charter» che avrebbe ristabilito «l'onore e la sovranità» del Senegal. Ieri finalmente il primo aereo, con 9 clienti a bordo, dichiarati «indesiderabili», come ha detto il ministro dell'Interno, per «varie ragioni: corruzione, emissione di assegni scoperti, consumo di cannabis, attentato al pudore». Alcuni erano stati condannati ed avevano scontato dei periodi di detenzione nelle galere locali, ma erano tutti a piede libero al momento dell'espulsione. Ma ci sono anche altri casi all'esame delle autorità del paese africano: per altri 6 francesi (di cui cinque ancora detenuti) la partenza è già stata decisa, mentre il ministero dell0Interno senegalese ha fatto sapere, laconico, che per altre 15 persone l'aereo si avvicina. Gli oltre 21.000 francesi residenti in Senegal da oggi si sentiranno meno sicuri.