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Borseggiatore clandestino da 16 anni chiede asilo politico ma viene espulso

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L'ultima volta, nella sua lunghissima ed evidentemente poco o quanto meno non efficacemente disturbata carriera, l'extracomunitario era stato arrestato nel marzo scorso da un funzionario di polizia a bordo di un autobus di Firenze mentre stava minacciando il conducente, che aveva invitato i passeggeri a fare attenzione a portafogli e borse. Dopo 16 anni di «professione» evidentemente il borseggiatore ormai riteneva che derubare indisturbato fosse un diritto acquisito. Avviata la procedura per l'espulsione, il malvivente era stato accompagnato al centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria a Roma in attesa di essere identificato. Ma raggiunta la scadenza dei 60 giorni, lo slavo aveva chiesto asilo politico e il riconoscimento dello status di profugo. La domanda, presentata alla questura di Firenze, è stata giudicata incompatibile con i precedenti dell'immigrato: lo slavo aveva collezionato denunce e condanne in più città italiane prima di raggiungere Firenze ed era già noto a Milano, Genova, Udine, Napoli, Modena, Frosinone, Rimini.

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