SFORATO IL TETTO DELLA PUBBLICITÀ

«Abbiamo finito con qualche giorno di anticipo - ha detto il presidente Enzo Cheli in una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il relatore del provvedimento, il commissario Vincenzo Monaci - rispetto alla data prevista del 7 luglio per la conclusione. Sono tre i punti in cui si può riassumere la decisione: l'Autorità ha accertato che i tetti previsti dalla Maccanico sono stati sforati; ha deciso per la prima volta un pubblico richiamo formale che non è acqua fresca, e si riserva l'applicazione delle misure deconcentrative previste dalla legge per proseguire gli accertamenti per il 2001, il 2002 e tutto il 2003. La decisione finale di questa istruttoria arriverà nell'aprile del 2004». Cheli ha spiegato che «l'istruttoria prosegue anche in attesa dell'esito dell'attuazione delle misure decise dalla Corte costituzionale nella sentenza 466 del 2002, che prevede la cessazione delle trasmissioni in tecnica analogica terrestre di un canale Rti e la contestuale trasformazione di una delle reti Rai in emittente senza risorse pubblicitarie, che deve essere attuata entro il 31 dicembre 2003». Una sentenza che quando attuata «cambierà la situazione del mercato del sistema televisivo». Nulla cambierà invece nelle decisioni dell'Autorità, se sarà varato il ddl Gasparri. «Se il ddl diventerà legge ne prenderemo atto - dice il commissario Monaci - ma nulla cambierà per il passato. Anche se la Gasparri conterrà limiti diversi da quelli della Maccanico. Noi decidiamo a leggi vigenti». Per Monaci «gli aspetti rilevanti di questa deliberazione, di oltre 50 pagine, sono diversi». «In primo luogo i mercati sono stati definiti in modo inoppugnabile e con parametri chiari - spiega - stabilendo una volta per tutte che Rai, Publitalia e Rti hanno superato i limiti consentiti nel periodo preso in esame». Mentre Sipra, la concessionaria pubblicitaria della Rai, è risultata essere sotto la soglia del 30% stabilita dalla legge Maccanico per il complesso delle risorse del sistema. Ma, ha spiegato ancora Monaci, «non sono state registrati fenomeni concentrativi o intese». Il commissario sottolinea la forza delle decisioni adottate: «Il richiamo formale è un provvedimento, non si può dire che non ci sono stati effetti». E anche per Cheli il richiamo «non è acqua fresca».