Verifica, Berlusconi getta acqua sul fuoco
Navi e soldati italiani in Libia per fermare i clandestini diretti nel nostro Paese e in Europa
Non siamo alla lite con spargimento di sangue, non ci sono veleni fra noi, non faremo gli stessi errori del centrosinistra, dice, e ricorda che «un patto di ferro impegnativo e vincolante per tutti» è stato preso dalla Cdl con gli elettori. Quindi, difende l'operato di Tremonti, conferma che il rilancio economico ci sarà. Quanto all'emergenza clandestini, fa il clamoroso annuncio che si sta facendo un accordo con la Libia: uomini e mezzi italiani opereranno in territorio e acque libiche e addestreranno elementi locali per bloccare il flusso migratorio illegale. E lo scontro nella maggioranza si stempera, anche se non si risolve. Il discorso di Berlusconi, ripetuto alla Camera, apre e svuota, almeno per il momento, il vaso di Pandora della verifica. Bossi lo abbraccia e gli stringe la mano, Pisanu non è più da cacciare via, Tremonti nemmeno. Ma i motivi dei contrasti esplosi nei giorni scorsi non sono esauriti. Gli immigrati, per la lega, non sono affatto una risorsa come invece sostiene Pisanu. Giovanardi aveva definito «un caso umano» gli attacchi del capogruppo dei deputati del Carroccio Cè al ministro dell'Interno ed è stato a sua volta definito «un caso disumano» dai leghisti. Il segreteria dell'Udc Marco Follini definisce il discorso di Berlusconi «una buona intenzione che aspetta la conferma dei fatti». Né An mostra di considerare chiusa la partita della verifica, che a questo punto dovrebbe slittare almeno alla settimana prossima. Poco dopo che il premier aveva finito di parlare, alla Camera Fini ha avuto una sorta di consulto con i ministro Gasparri, Alemanno e il portavoce Mario Landolfi per valutare la situazione. E il capogruppo al Senato, Nania, ha detto che anche An aspetta che «alle parole seguano i fatti». Insomma, la crisi è sospesa ma non risolta e nessuno disarma. Sempre An, ieri non ha rinunciato a rintuzzare le uscite polemiche della Lega: a Bossi che sostiene di aver detto sì all'interesse nazionale perché «sotto ricatto» ha replicato a muso duro direttamente il portavoce del partito. «La storiella di Bossi sotto ricatto fa sorridere, in realtà - aggiunge Landolfi - il leader leghista non vuole ammettere che ha cambiato idea, come ormai gli capita sempre più spesso di fare». E dato che sempre Bossi ha dichiarato che la Lega ha trovato la «quadra» che cercava, Fini su questo ai giornalisti che gli domandano lumi risponde: «Quadra... Voi sapete cosa significa? Io l'ho sempre detto che chi sa le lingue ha una marcia in più nella vita...». Quanto all'accordo con la Libia, Berlusconi ha annunciato che l'Italia si accinge a firmare una intesa per l'invio a Tripoli di soldati italiani per contrastare l'immigrazione clandestina, tramite «il controllo dei porti libici e delle frontiere e che consentirà alle nostre navi di navigare nelle acque libiche». Successivamente è stato precisato che l'intesa prevede «un sostegno dell'Italia nell'addestramento e nella logistica alle autorità libiche competenti per il pattugliamento del mare antistante le cose della Libia». Sono previste anche forme di esercitazione congiunta, a terra, all'interno ed all'esterno delle acque territoriali libiche, per la prevenzione e per il controllo dei flussi migratori clandestini in partenza dalle coste libiche stesse.