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Santoro vuole il posto di Vespa o di Floris

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Nel primo caso vorrebbe anche proseguire ad ottobre con una serie di reportage in seconda serata di 50'. Sono queste, in sintesi, le idee per un programma che Michele Santoro affida ad una «bottiglia», «nella fiducia che mi farete conoscere le vostre decisioni al più presto e comunque entro lunedì 30 giugno». Il teletribuno di Sciuscià se ne infischia di tutti i richiami e i provvedimenti dell'azienda e dell'Authority e va dritto all'obiettivo della riconquista della vetrina della prima serata. E lo scrive in una lettera al presidente Lucia Annunziata e per conoscenza al direttore generale Flavio Cattaneo, di cui mette in dubbio la buona fede, dicendo che «vuole solo prendere tempo». Solo la presidente gli risponde subito: «Mi sembra che il contenzioso si stia finalmente spostando su quel piano editoriale». Poi si augura però che tra le alternative da esaminare ci sia quella della doppia conduzione con Giuliano Ferrara, cara al consigliere Veneziani e considerata anche più creativa e vantaggiosa per la Rai. Ma Santoro non sembra gradire l'accoppiata con Ferrara. Preferisce essere autonomo: «Giuliano Ferrara si dichiara pronto ad immolarsi per un breve ciclo di trasmissioni a due con Michele Santoro perchè in questo modo sancirebbe definitivamente l'esistenza di una sorta di fattore k nei confronti di un solo giornalista. Cosa c'entra tutto questo con la televisione?». Non solo, ma Santoro precisa che «la Rai dovrebbe limitarsi ad indicare al giudice quale delle nostre tre vie ritiene percorribile o proporre un'alternativa equivalente». «Penso a questo punto che la soluzione finale della vicenda sia nelle tue mani e in quelle del direttore generale». Ribatte l'Annunziata, nella lettera con cui risponde a Michele Santoro, rassicurandolo anche sull'invio delle lettere, che il direttore le ha assicurato sarebbero state spedite ieri e infatti - a quanto si apprende - sono arrivate in serata».

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