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Libertà religiosa, il Carroccio ottiene il rinvio alla Camera

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Il Carroccio ha infatti ha chiesto e ottenuto il rinvio dall'aula della Camera alla Commissione del disegno di legge del governo sulla libertà religiosa, che la Camera doveva cominciare a votare ieri pomeriggio. La richiesta di rinvio dall'aula alla Commissione «per ulteriori approfondimenti» è stata annunciata dal relatore alla legge, il portavoce di Forza Italia, Sandro Bondi, durante la riunione del Comitato dei nove, cioè il gruppo ristretto che istruisce i lavori preliminari dell'aula. La richiesta di Bondi è stata appoggiata e lo sarà nel pomeriggio in aula, anche dagli altri esponenti della Cdl, mentre ha trovato l'opposizione del centrosinistra. La Lega aveva chiesto il rinvio in commissione già alla fine della discussione generale in aula e, la scorsa settimana, aveva sollecitato il governo, in via informale, a richiedere il rinvio. Ieri, all'annuncio di Bondi, anche il sottosegretario all'Interno, Antonio D'Alì ha dato il suo consenso. Raggiante il capogruppo della Lega in commissione, Luciano Dussin: «Non è questo il momento storico ideale per fare queste leggi - ha detto - o per lo meno non il giorno in cui viene arrestato l'imam della moschea di Gallarate per terrorismo». «Le osservazioni della Lega - ha commentato Bondi e anche di altri parlamentari della Cdl, che richiedono maggiori approfondimenti mi hanno indotto a far mia la loro richiesta proprio al fine di rendere più facile il cammino parlamentare di questa legge». «È stato necessario un anno e mezzo di tenaci critiche per bloccare la legge sulla libertà religiosa» hanno esultato il presidente e il vicepresidente dei deputati della Lega, Alessandro Cè e Federico Bricolo. «È fallito almeno per ora - hanno aggiunto i due esponenti del Carroccio - il progetto, fortemente voluto da Pisanu e dal centrosinistra in un'ottica consociativa tipica da Prima Repubblica, di voler far passare questo provvedimento come se si trattasse di libertà religiosa». Polemica la replica del centrosinistra per bocca del capogruppo Ds, Carlo Leoni: «Il rinvio dimostra che le divisioni della maggioranza paralizzano l'attività legislativa. Questo provvedimento porta la prima firma di Berlusconi: noi lo abbiamo appoggiato favorendone il cammino ed ora, per le beghe interne del centrodestra, si blocca una legge importantissima. È un fatto grave che denunceremo anche in aula».

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