Tesoro e Giustizia i ministeri più spendaccioni
Tremonti e il Guardasigilli in testa alla classifica. Castelli sfora il budget dell'1%. Marzano il più oculato
Ha bisogno di uno staff e di una serie di elementi di contorno che hanno un loro costo, molto alto nella maggioranza dei casi. E a spendere di più sono proprio quelli della Lega. Il ministero che nel 2002 ha speso di più, per il gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione all'opera del ministro, è stato quello dell'Economia, che ha sborsato oltre 54 milioni di euro, risparmiando però circa il 5% rispetto a quanto era stato stanziato. Nel 2002 infatti il budget era di quasi 57 milioni di euro. I dati sono contenuti in un documento della Ragioneria generale dello Stato, che esamina il budget dello Stato per l'anno 2002 e la rilevazione dei costi. Se via XX Settembre (che ora guida i vecchi ministeri del Tesoro, del Bilancio e delle Finanze) è, da questo punto di vista, il centro di spesa più importante (i consulenti del Tesoro sono i più cari evidentemente), quello più economico è il ministero dell'Ambiente, che nel 2002 ha speso meno di 5 milioni di euro, risparmiando più del 3% rispetto a quanto previsto, visto che nel 2002 il budget quei 5 milioni li superava abbondantemente. Subito dietro l'Economia, con una spesa di circa 45 milioni di euro, viene la Giustizia (che ha sborsato l'1% in più del budget) che nel 2002 aveva presentato un budget di 44.534.521 euro. Con una spesa media tra 10 e 20 milioni di euro si piazzano invece Istruzione (più di 19 milioni di euro per il dicastero della Moratti che ha risparmiato l'11% del budget), Interno (16 milioni e mezzo di euro), Beni culturali (16 milioni e 700mila euro), Attività produttive (quello di Marzano è il ministero più virtuoso, con un risparmio del 25% con 11milioni e 374mila euro), Infrastrutture (quasi 13 milioni di euro con l'1,51% in più) ed Esteri (sopra i 12 milioni di euro proprio come l'anno passato). Sotto i 10 milioni, infine, troviamo la Difesa (che rispetto al 2002 ha risparmiato più del 20%, la Salute (poco più di 9 milioni di euro con un risparmio del 4%), le Politiche agricole (ministero molto spendaccione quello di Alemanno, che ha sforato del 5,5% ma con un budget di riferimento bassino), le Comunicazioni (Gasparri ha speso solo 8milioni di euro risparmiando anche il 3%), mentre il Welfare di Maroni ha speso 7milioni e mezzo di euro con un aumento, rispetto all'anno passato, del 2%.