Tocca all'Italia preparare il rilancio dell'Europa
Mancano ancora un paio di appuntamenti, tra cui il vertice Ue-Usa in programma a Washington il 25 giugno, ma poi dal primo luglio toccherà all'Italia gestire la presidenza semestrale, in un frangente decisivo per la costruzione dell'Europa del futuro. Basta leggere le conclusioni del vertice europeo terminato ieri a Porto Carras - una località turistica nella penisola calcidica, ad un centinaio di chilometri da Salonicco - per comprendere quanto impegnativi saranno i prossimi sei mesi nel cammino della Nuova Europa a venticinque. Conferenza Intergovernativa per il varo definitivo della Magna Charta europea, cooperazione sempre più stretta nella lotta all'immigrazione clandestina, rilancio dell'economia con una possibile riforma delle pensioni, collaborazione sempre più forte con l'area balcanica, nella convinzione che il futuro dei Paesi di questa regione non può essere che in Europa. E, poi: una partecipazione concreta dell'Unione europea al tentativo di portare una pace duratura in Medio Oriente, approfondire il dialogo con la sponda sud del Mediterraneo, rilanciare i rapporti tra Europa e Stati Uniti dopo le incomprensioni e le difficoltà della crisi irachena, una presenza più forte e attiva nelle varie aree di crisi, a partire dall'Iraq e dall'Afghanistan. In sintesi: un rilancio vero di un'Europa che abbia istituzioni forti e riformate e più adeguate ai nuovi tempi e alle nuove sfide del ventunesimo secolo. E che abbia una vera e concreta politica estera e di sicurezza comune per essere presente, con tempestività ed efficacia, come non riesce a fare oggi, nelle crisi del mondo del post undici settembre. Gran parte di tutto ciò dovrà svilupparsi nei prossimi sei mesi, in vista di tre appuntamenti davvero storici in programma tra maggio e giugno del 2004: l'ingresso ufficiale dei dieci nuovi paesi membri nell'Unione europea, la firma a Roma - probabilmente a metà maggio - della Costituzione europea, le elezioni europee di giugno, con un'Europa allargata e milioni di nuovi cittadini europei pronti ad andare alle urne. Per questi motivi, il semestre di presidenza italiano dovrà essere concreto e costruttivo, dovrà portare a termine i percorsi avviati in questi anni nei settori delle riforme e della sicurezza, della lotta all'immigrazione e del rilancio dell'economia del vecchio continente. L'appuntamento più importante e significativo sarà sicuramente quello con la Conferenza intergovernativa che partirà a metà ottobre a Villa Borghese, nel cuore di Roma. I leader europei hanno espresso la loro volontà che i lavori della Cig possano concludersi entro dicembre del 2003.