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Kelibia, il sindaco: «Non possiamo farci nulla»

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Parla il sindaco di Kelibia, la città tunisina da dove quotidianamente partono i barconi con a bordo clandestini diretti nelle coste italiane, a margine del convegno di Marsala, «Un ponte sul Mediterraneo», al quale hanno partecipato l'ambasciatore tunisino in Italia, Mohamed Jegham, il sindaco di Damour (Libano), Antoine Ghafari, e gli assessori regionali Fabio Granata e David Costa. «Purtroppo non possiamo fare niente - spiega Brahim Jenhani -: la polizia e le forze militari non dipendono dal Comune, ma dal governo nazionale è lo Stato che si deve occupare di questo problema». Secondo il sindaco, tuttavia, le partenze dalla città tunisina non stanno pregiudicando i rapporti diplomatici tra la Tunisia e l'Italia. «La diversità linguistica, culturale e religiosa nel Mediterraneo - conclude - comunque deve essere considerata una ricchezza, contro il rischio di omogenizzazione che continua ad avanzare». Nessun commento sull'immigrazione clandestina è stato rilasciato, invece, dall'ambasciatore tunisino in Italia, che non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti.

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