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Bossi giù duro: il governo fa solo chiacchiere Per il presidente del Senato chi alza la voce abbassa la mente. La Lega convoca il consiglio federale

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I leghisti chiedono la fine degli sbarchi e che i clandestini vengano subito rispediti al mittente non escludendo il ricorso alle maniere forti, il presidente del Senato dice che «chi alza i toni abbassa la mente», l'Udc polemizza con la Lega, An dice che la legge Bossi-Fini per ora basta e va applicata. L'opposizione si inserisce: chiede che il Parlamento dibatta sull'immigrazione e il presidente della Camera, Casini, convoca martedì la conferenza dei capigruppo per decidere se fare o no questo dibattito, che per il momento però la Cdl non sembra ritenere necessario. Pera invita ad abbassare i toni della polemica e ad affrontare il grave fenomeno dell'immigrazione «con realismo», «senza alzare la voce» e «senza pensare che misure di carattere repressivo possano essere risolutive». Di solito, dice, «chi alza la voce abbassa la mente». Fa presente fra l'altro che l'Italia ha stretto 30 accordi con altrettanti paesi di provenienza degli immigrati e che nel vertice di Salonicco è stato finalmente riconosciuto che il problema immigrazione riguarda tutta l'Europa. Quindi, per Pera vanno varate misure che consentano un afflusso regolato e non pensare «che siano sufficienti alcune navi, peggio ancora se da guerra, a fare da cordone sanitario attorno alle nostre coste». La Lega però insiste. «Io alzerò ancora la voce», dice il capogruppo dei senatori leghisti Francesco Moro, «e l'alzerò ancora di più se non si fermerà questa invasione». Quindi recrimina dicendo che Pera «tratta da deficienti chi vuole il rispetto delle regole e dei patti elettorali». Bossi sottolinea che la Cdl è andata alle elezioni dicendo che avrebbe fermato i clandestini, e che «la Lega non tradisce il popolo». Segno di grande inquietudine nella Lega, è stato convocato in fretta un consiglio federale che avrà luogo probabilmente già domani a Milano, per discutere la posizione del movimento nella coalizione. «Devo sentire i miei - ha dichiarato Bossi nel comizio di Noventa vincentina - perché cresce il malumore. Questo è un governo di chiacchieroni, assomiglia al governo dell'Ulivo, anche se quello era una banda di ladri che si è riempito le tasche. Almeno questo siamo riusciti a non farlo rubare. Noi vogliamo che si rispettino i patti, perché restando al governo ci perdiamo. Siamo entrati chiedendo le riforme: se non ci saranno valuteremo cosa fare». Ci sono tre cose per cui la Lega può fare la crisi di governo: pensioni, devoluzione e immigrazione. «Senza interventi su questi tre punti sarà difficile rimanere al governo». Bossi poi punta il dito contro il ministero dell'Interno, Pisanu. «È un vero e proprio punnching-bull, fa finta di niente, è un democristiano». Nella Cdl, d'altra parte, An non è intenzionata a vedere altri cedimenti verso il Carroccio mentre l'Udc tiene le sue posizioni, agli antipodi rispetto a quelle del Carroccio sulla questione immigrazione. Il portavoce di Via della Scrofa, Mario Landolfi, a Bossi, che ha chiesto un commissario che si occupi della questione, risponde che «la legge non lo prevede. Prevede semmai la figura di un coordinatore, poiché la Bossi-Fini è una legge che coinvolge la competenza di molti distinti ministeri». Il ministro delle Comunicazioni Gasparri osserva a sua volta che «è giusto richiedere risposte più ferme sul tema dell'immigrazione. Per ora però sembra che complessivamente i dati siano fisiologici e che la Bossi-Fini stia funzionando». Anche per il vicesegretario dell'Udc, D'Antoni, «la legge Bossi-Fini, complessivamente, ha funzionato, ma bisogna avere grande tolleranza. Dire sciocchezze quali quelle che ha detto Bossi non serve a nulla». Intanto l'on. Borghezio, esponente della Lega, ieri è andato a Lampedusa «invasa» dai clandestini. «Stiamo dando all'Europa e al mondo l'immagine di un paese che non riesce a controllare quello che altri paesi come l'Australia riescono perfettamente a controllare». «Occorre agire, le navi della vergogna non debbono nemmeno raggiungere le nostre acque». Quindi critica i «buonisti». «Vogliamo che alla

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