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MONSIGNOR GARSIA

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«Sciagure a catena L'Europa si muova»

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È una sciagura continua che non si arresta e temo non ci sia una vera volontà politica di risolvere il problema»: lo afferma monsignor Alfredo Maria Garsia, vescovo di Caltanissetta e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, appena appresa la notizia del naufragio di una imbarcazione con a bordo immigrati, al largo della Tunisia. «Provo una pena enorme e un grande senso di impotenza di fronte a queste sciagure» ha detto monsignor Garsia al Sir, l'Agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei. «Come Chiesa che cosa possiamo fare? Continuare a proclamare il diritto alla vita, fare segni, gesti, iniziative per gli immigrati, ma sono le nazioni a doversi organizzare. Se riescono a mettersi d'accordo per fare la guerra, perché non riescono a gestire un problema come quello dell'immigrazione?» si è chiesto monsignor Garsia. «L'Europa dovrebbe muoversi - ha sottolineato - e capire che se la gente scappa da questi Paesi, mettendo a rischio la vita e sfidando le forze della natura, è perchè lì le condizioni di vita sono impossibili». E a chi avanza proposte di maggiore rigore nei confronti dei Paesi da cui provengono i flussi di immigrazione clandestina se questi, pur beneficiando di aiuti comunitari, non faranno abbastanza per contrastare il fenomeno monsignor Garsia ribatte: «Il ricatto non ha molto senso, bisogna incontrarsi e vedere veramente come stanno le cose. Prima di tutto gli aiuti internazionali ai Paesi poveri non sono così tanti e poi non riesco a credere che non ci sia un modo per offrire delle alternative per convincere le persone a non partire. Servono progetti di sviluppo, iniziative concrete, e non regimi polizieschi».

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