Immigrati, per l'Europa c'è la «massima priorità»

Alla vigilia del vertice di Salonicco il presidente del governo europeo Romano Prodi è stato esplicito: «La Commissione ha presentato al Consiglio europeo tre comunicazioni, corredate da una proposta specifica di cooperazione con paesi terzi. Siamo convinti che, visti i progressi di questi anni, sia arrivato il momento di avanzare verso nuovi traguardi per consolidare le basi della nostra politica comune». Bruxelles si aspetta una svolta dal vertice di Salonicco su immigrazione ed asilo. Per questo l'esecutivo dell'Unione vuole che il finanziamento comunitario «sia all'altezza delle nostre ambizioni politiche». L'Ue ha previsto un pacchetto che comprende 140 milioni di euro per la gestione delle frontiere esterne e 250 milioni per la cooperazione con paesi terzi. La Commissione chiede poi di integrare l'attività legislativa rafforzando la cooperazione amministrativa e realizzando le infrastrutture necessarie. «Ora dobbiamo affermare - ha rilevato Prodi - un approccio positivo verso l'immigrazione mettendone in evidenza i vantaggi. L'integrazione degli immigrati regolari deve diventare una prioprità comune. E dobbiamo mostrare la stessa volontà politica anche nel campo dell'asilo». In concreto la Commissione chiede poi una forza europea capace di controllare l'accesso alle frontiere dell'Ue; visti più sicuri che permettano di identificare chi entra in Europa; un maggiore impegno economico e finanziario da parte degli Stati membri per contrastare il fenomeno dell'immigrazione illegale offrendo maggiore solidarietà a profughi e rifugiati. La forza di frontiere deve essere «una struttura operativa comunitaria» che vada al di là delle semplici cooperazioni volontarie tra paesi, e che sostenga e completi l'azione dei servizi dei Quindici nella gestione delle frontiere esterne. A questa polizia sarebbero affidati anche compiti di «organizzazione e di cooperazione» in materia di rimpatrio dei clandestini.