Dopo un anno di inchiesta Cordova sarà trasferito
È la conclusione a cui è giunta la Prima Commissione del Csm che ha perciò chiesto al plenum il trasferimento d'ufficio per incompatibilità del magistrato. La decisione è passata con cinque voti a favore e un'astensione. A favore hanno votato tutti i componenti togati della Commissione e il laico dei Ds Luigi Berlinguer. Si è astenuto invece il presidente della Commissione, Giorgio Spangher, laico di Forza Italia. Sta dunque per essere scritta la parola fine a un caso che si trascina ormai da tempo. È dallo scorso anno infatti che nei confronti di Cordova è stata aperta la procedura per il trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale. Cioè è stata avviata un'istruttoria contestando al magistrato una serie di mancanze: si va dall'eccesso di burocratismo nella gestione della procura ai rapporti conflittuali instaurati con i magistrati del suo ufficio e con il procuratore generale di Napoli; dal clima di sospetto creato dentro l'ufficio alle affermazioni delegittimanti per i colleghi della procura e dell'ufficio Gip di Napoli fatte davanti Commissione Parlamentare Antimafia. Rilievi che Cordova - che è stato ascoltato cinque volte dalla Commissione - ha contestato alla radice, ritenendoli troppo generici, ma anche nel merito. Nelle audizioni davanti ai consiglieri di Palazzo dei Marescialli il procuratore ha negato di essere un burocrate o un autoritario, spiegando il malcontento dei colleghi con la sua determinazione a far rispettare le regole. Ma le sue ragioni non hanno evidentemente convinto i consiglieri che hanno deciso di chiedere il suo trasferimento. La scelta finale spetta ora al plenum. A fissare la data della discussione sarà il Comitato di presidenza di palazzo dei marescialli. Ma tutti danno per scontato che l'assemblea si pronuncerà a luglio, prima di chiudere i battenti per la pausa estiva.