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Cala il sipario sulla vicenda Sme

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Il sipario è calato non nella sede ufficiale - l'aula del tribunale di Milano - ma nell'Aula Magna, dove il premier ha pronunciato due giorni fa la seconda parte della sua «requisitoria». Non sarà una sentenza a scrivere la parola fine, dopo tre anni di dibattimento, ma l'applicazione della nuova legge ordinaria sul Lodo Maccanico. Il presidente del consiglio ha promesso che completerà le sue dichiarazioni spontanee il 25 giugno. Ma per quella data il presidente della repubblica Ciampi avrà probabilmente già firmato il provvedimento «blocca processi» (anche se, ai sensi dell'art. 73 della Costituzione, ha 30 giorni di tempo per promulgarlo) che entrerà in vigore subito, il giorno dopo la publicazione sulla Gazzetta Ufficiale e non dopo 15 giorni. Come già la legge Cirami contiene infatti un codicillo che permette di non attendere due settimane. Se ne riparlerà, forse, nel 2006. In apertura di udienza, mercoledì prossimo, gli avvocati difensori del presidente del consiglio chiederanno alla I sezione penale del tribunale l'applicazione della nuova legge e la sospensione del processo. Rimane l'incognita di un'eccezione di carattere costituzionale che potrebbero sollevare la pubblica accusa, o la parte civile Cir, il tribunale di propria iniziativa o qualsiasi altro giudice, impallinando il Lodo Maccanico, come è avvenuto per la legge sulle rogatorie e quella sul falso in bilancio. In ogni caso bisognerà attendere parecchi mesi per la sentenza della Consulta. E probabilmente per quella data il collegio giudicante sarà costretto a dare forfait. La legge di sospensione dei processi per le cinque più alte cariche dello Stato prevede il congelamento dei termini di prescrizione, ma il 9 gennaio 2004 scadrà il termine massimo di «applicazione» al processo Sme del giudice a latere Guido Brambilla, che già da due anni dovrebbe prendere servizio al tribunale di sorveglianza. Diversa la sorte di Cesare Previti. Il processo Sme «gemello» a quello Berlusconi dovrebbe essere ormai alle battute finali. Nell'udienza di domani continuerà l'arringa di uno dei difensori di Attilio Pacifico, poi dovrebbe toccare ai legali dell'ex ministro della Difesa. Il processo dovrebbe perciò riprendere, finita la pausa estiva, dopo il 13 ottobre.

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