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In dieci mesi 55 attacchi contro le sedi dei sindacati

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Il bilancio è stato tracciato il 5 giugno scorso dal ministro dell'Interno in un'informativa urgente alla Camera sugli attacchi, in particolare a Savino Pezzotta e alla Cisl. Per quanto riguarda i danneggiamenti 21 sono stati quelli contro le sedi Cisl, 13 quelli messi a segno contro la Cgil, sei contro la Uil e 3 contro altre sigle sindacali. Tra il 1° luglio 2002 e il 27 maggio 2003, inoltre, si sono registrati cinque attentati dinamitardi e incendiari contro la Cisl, tre contro la Cgil, due contro la Uil e due nei confronti di altri sindacati. Pisanu, nell'informativa al Parlamento, aveva anche sottolineato come l'aumento delle minacce ai dirigenti e gli atti di vandalismo contro le sedi sindacali sia avvenuto in corrispondenza con l'accentuazione delle polemiche legate al referendum sull'art.18, alla riforma del Welfare e alla trattativa separata per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Il ministro aveva poi rilevato come gli episodi che hanno interessato la Cisl sono i più gravi, «sia sotto il profilo materiale, sia per la evidente matrice eversiva di alcuni di essi». Come, ad esempio, quello dell'ordigno ritrovato inesploso davanti all'ingresso della sede Cisl di Monza il 30 luglio 2002, attentato rivendicato dal Fronte rivoluzionario per il comunismo o gli episodi accaduti in Sardegna: l'esplosione dell'8 dicembre 2002 a Olbia nei pressi della sede territoriale della Cisl e quella del 15 maggio scorso che ha riguardato la sede Cisl di Cagliari, entrambe rivendicate dai «nuclei proletari per il comunismo». Proprio in seguito all'aumento delle minacce ai dirigenti e agli atti di vandalismo contro le sedi sindacali Pisanu aveva, infine, riferito che allo stato sono cinque i dirigenti nazionali della Cisl sotto scorta o tutela, mentre ad altri cinque dirigenti nazionali della confederazione guidata da Pezzotta e a tutti i segretari provinciali è assegnato un servizio di vigilanza radiocollegata esteso anche a tutte le sedi regionali e provinciali. Un servizio di vigilanza fissa è invece attivo a difesa della sede nazionale Cisl di Roma, di quella provinciale di Milano e della sede confederale di Sesto San Giovanni.

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