Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Salta la cena di Arcore, slitta la verifica

default_image

  • a
  • a
  • a

E sia gli uomini del Carroccio sia quelli del Cavaliere fanno sapere che in realtà il consueto incontro del lunedì è stato annullato dal premier perché impegnato a rivedere le ultime carte in vista della deposizione al processo Sme di oggi. Fuori dai toni ufficiali, però, appare chiaro che Berlusconi non è molto felice delle ultime uscite di Bossi. Anzi, a dirla tutta, il premier sembra irato per le continue fibrillazioni della sua maggioranza. Le sortite, le battute, gli attacchi incrociati: tutta materia che il numero uno della Cdl non sopporta. Quando poi sulla bocca dei suoi alleati il Cavaliere vede spuntare parola come «verifica», «rimpasto» e le punture ai ministri quasi trasecola. Ma soprattutto Berlusconi ha preso coscienza del fatto che la sua coalizione non sta tanto bene, mentre nel giro delle telefonate di giovedì e venerdì con i leader della Cdl sperava di aver sedato gli animi. La maggioranza è in sofferenza, esplodono screzi interni e la verifica adesso, secondo il premier, non avrebbe senso: diventerebbe un inutile sfogatoio di ministri e partiti. Meglio rinviare. Meglio, ancora meglio, dividere, separare le questioni. Niente vertice di tutta la maggioranza domani come era previsto e come aveva richiesto di nuovo l'Udc in mattinata. Si comincia con incontri singoli, one to one tra Berlusconi e gli altri leader. Ad aprire le danze sarà Fini, anche se quelli di An parlano di preverifica. Poi il presidente del Consiglio partirà per Salonicco e all'inizio della settimana prossima vedrà gli altri. Il clima che gira nel vertice è tutto nelle parole di Gianfranco Fini: «Il mio auspicio in sede di verifica è che si capisca che non è possibile continuare con la logica che se una buona idea non va bene a qualcuno, anche se è una buona idea, non si fa. Perché così facendo rischiamo di non governare, rischiamo di rimanere prigionieri di quelli che sono gli egoismi all'interno della coalizione». E per lanciare il segnale il presidente di An avverte: «Io non tiro l'acqua al mio mulino di vicepresidente e di leader del mio partito. Voglio tirare acqua al mulino del mio governo e quindi della maggioranza di italiani che hanno scelto questo governo». Chi vuol capire capisca. F. D. O.

Dai blog