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di FEBO SCARCHIN FORSE ad avere reso possibile il miracolo è stato lo sciopero dei giornalisti.

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Forse il clima di scontro fra maggioranza e opposizione è radicalmente mutato. Certo c'è una data da segnare negli annali della politica economica: martedì 10 giugno 2003, giorno in cui la commissione Bilancio della Camera ha ascoltato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti sull'andamento «dei saldi di finanza pubblica». L'audizione della svolta, non solo per i piani del ministro (ne riferisce un altro articolo nella pagina), ma anche per gli applausi delle opposizioni. Basta leggere l'intervento del nemico di una vita, l'ex ministro delle Finanze e del Tesoro, Vincenzo Visco. «Mi pare chiaramente», ha sostenuto l'esponente Ds, «che ci siano due elementi di novità nell'esposizione del ministro. Il primo è il riconoscimento che la gestione di un'economia come quella italiana è una cosa complessa e che ci sono difficoltà oggettive perché l'economia italiana è inserita nel contesto internazionale, per cui ogni illusione di poter derogare ai vincoli e di poter fare i miracoli è da abbandonare (...). L'altra cosa importante è il recupero del piano Delors. Questa è una novità che noi apprezziamo (...) Su questo noi siamo d'accordo... È una novità positiva». Una svolta copernicana, che potrebbe improntare a un clima del tutto nuovo la guida italiana della Ue nel semestre che inizia il prossimo primo di luglio. Se ne è reso conto per primo proprio Tremonti, che ha preso la parola per «ringraziare personalmente» Visco: «Mi ha fatto molto piacere quanto da lui detto, (...) e apprezzo particolarmente le valutazioni positive formulate dall'onorevole Visco sulla nostra ipotesi (...)». E non solo perchè così ha concluso Tremonti (e non aveva pistola alcuna puntata alla tempia): «Grazie, comunque, onorevole Visco, per la sua domanda». E se il segnale distensivo non fosse chiaro in sè, ecco la clamorosa affermazione finale di Tremonti: «Quanto al Mezzogiorno, le dò atto che il governo D'Alema marca una discontinuità, con un incremento delle risorse stanziate e degli atrumenti applicati (...). Noi abbiamo proseguito lungo quella tendenza, abbiamo aggiunto risorse aggiuntive...».

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