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Servono soldi, all'asta i nomi delle vie

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Potrebbe essere di questo sentore la toponomastica a cui dovranno, fra breve, abituarsi i cittadini di San Giorgio del Sannio (BN). Il ridente paesino, nei paraggi del feudo mastelliano di San Giovanni a Ceppaloni, sembra condividere con il presidente dell'Udeur lo spirito d'iniziativa e la voglia di essere sempre alla ribalta. La brillante idea è partita dal sindaco, Giorgio Nardone: mettiamo all'asta i nomi delle strade della cittadina. «Non per sempre, solo per 99 anni», precisa il vulcanico primo cittadino. Abbastanza, comunque, per dare a sconosciuti ed anonimi cittadini imperitura gloria paesana. «E poi non mi sembra neanche troppo caro - si affretta a dire Nardone - venticinquemila euro, pagabili anche a rate! Un vero affare se pensa che da queste parti ce ne vogliono 150 mila per una tomba di famiglia!». E bravo, il sindaco, in area Ulivo, anche se eletto con una lista civica. E riesce anche a trovare una valenza politica: «Questa Finanziaria ha tolto a molti piccoli comuni, soprattutto nel Mezzogiorno, le risorse necessarie ad una seria politica sociale». Per cui, caro Tremonti, sai che ti dico: ricorro al fai-da-te, sembra il ragionamento di Nardone. In realtà, il sindaco di San Giorgio del Sannio, non è certo un parvenu della macchina amministrativa pubblica: un'esperienza pluridecennale come impiegato e segretario comunale lo hanno smaliziato su come gestire la cosa pubblica. E gli hanno fatto comprendere che il consenso si conquista (e si mantiene) anche con un po' di notorietà. Macché Garibaldi! E basta, con le piazze Mazzini! «C'è bisogno che la gente comune, quella che ha fatto la storia silenziosa dell'Italia, si riappropri del territorio», conclude Nardone. Qualche buontempone all'angolo del bar principale commenta: "Non mi faccia parlare! Qui qualcuno sta organizzando una cordata per trovare i soldi per piazza Giorgio Nardone!».

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