Niente Grandi Opere? Ecco le operette Pochi spiccioli per interventi vari. E si scatena la ressa dei parlamentari, il governo: «Così si rischia»
Piccoli interventi qui e là: dalla Calabria al Piemonte. Certo, non sarà lo Stretto di Messina e neanche il Passante di Mestre. Ma è pur sempre qualcosa. Sono piccole opere pubbliche a cui il governo e il Parlamento stanno per dare il via libera. Fondi per esempio per la ristrutturazione del barocco leccese ma anche per ristrutturare le sedi dell'associazione dei pompieri. Insomma, c'è di tutto un po', tanto per rispolverare un vecchio slogan. Montecitorio ha iniziato, in commissione Lavori Pubblici, l'esame del testo di legge per il finanziamento di alcune opere pubbliche, illustrato dal viceministro alle Infrastrutture Ugo Martinat. Il provvedimento serve a impegnare fondi già stanziati dalla Finanziaria e che, però, non hanno ancora trovato una destinazione. E in tempi di vacche magre, ci si accapiglia per quel poco che c'è. E giù, pioggia di emendamenti. Tutti a chiedere operette per il proprio collegio elettorale. Tanto che la stessa relatrice, Anna Maria Leone (Udc) avverte che alcune richieste di modifiche sono fuori tema. «Tra questi - aggiunge - sono ricompresi alcuni emendamenti presentati dalla Lega Nord non inseriti nelle finalizzazioni». Non solo, ci sono anche quelli della Margherita che chiede di finanziarie opere già finanziate. I Ds vogliono di soldi per tutte le strade regionali e alle scuole. E avanti così. Tanto che lo stesso Martinat ad un certo punto sbotta: «Questi fondi non possono essere esclusivamente utilizzati per realizzazioni di interventi a pioggia, microsettoriali perchè in tal modo si rischia di sottrarre risorse alla realizzazione dele grandi opere». Si è rischiato grosso invece al Senato dove è appena finito l'esame che opera arriva alla Camera. Si tratta di 74 milioni e 750 mila euro che andranno ad iniziative di sei ministeri che successivamente deciceranno come usarli. Ma anche qui, diluvio di richieste a Palazzo Madama. Qualche esempio? Sostegno in favore dell'associazione arena sferisterio di Macerata, interventi a favore del Comune di Bisignano in occasione della canonizzazione del Beato Umile, per l'Orto Botanico di Napoli, per la realizzazione scientifico della Valle del Mercure, del museo Enzxo Ferrari, per il museo civico di Pompei, per la scuola reatauro di Ercolano, per la ristrutturazioen del centro storico di Sarconi e per l'auditorium di Avezzano. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ma un solo progetto verrà sicuramente finanziato. È la nascita di una società Arcus, del Ministero Beni Culturali, che si occuperà della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dei Comuni del Leccese: in arrivo otto milioni di euro.