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Il Governo italiano insiste sulle radici cristiane

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Nell'ultima versione è stato ritoccato il preambolo della bozza, oggetto di parecchie polemiche a causa della mancata citazione delle radici cristiano-giudaiche della società continentale. Il presidium della Convenzione guidata dall'ex presidente francese Valery Giscard d'Estaing, vi ha messo mano pressato da più parti, imboccando la strada di un compromesso di impronta radicale. Alle critiche suscitate dallo stridente contrasto fra l'assenza di riferimenti alle due religioni monoteiste e i richiami alla civiltà greco-romana e alla filosofia illuminista, ha infatti risposto non aggiungendo i primi, bensì cassando i secondi. Così, ora il testo si limita a citare in modo generico «le eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa che, sempre presenti nel suo patrimonio, hanno ancorato nella vità della società la percezione del ruolo centrale della persona umana e dei diritti inviolabili ed ineliminabili, come del rispetto del diritto». È una soluzione un pò pilatesca ma che tiene conto delle forti resistenze degli ambienti laici, i quali non sono disposti ad accettare che la Costituzione sia in qualche modo legata a questa o a quella fede. Naturalmente non ha soddisfatto chi, come il nostro governo, si era fatto promotore di emendamenti affinchè non venisse dimenticato il contributo storico del cristianesimo e del giudaismo. «Non è una posizione solo italiana - ha precisato ieri il ministro degli esteri Franco Frattini - ed è necessario insistere su questo tema per sottolineare che non c'è indifferenza verso la nostra identità». In teoria c'è ancora la possibilità di intervenire sulla materia oggi, nella riunione della Convenzione ma i margini per giungere a una modifica in tal senso appaiono assai ristretti. La bozza presentata dal presidium prevede comunque molte novità. Tra queste spicca l'istituzione di un Consiglio legislativo composto da rappresentanti nominati dai governi, che avrà la facoltà di varare provvedimenti in varie materie, compresa l'economia. Un giudizio altamente positivo del lavoro svolto dalla Convenzione è stato espresso ieri dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.

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